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L’opposizione. Di lotta e di propaganda

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di Claudio Desirò

Che nel nostro Paese, chi si ritrova a recitare il ruolo di opposizione, si rifugi in slogan, demagogia e propaganda, non è certo una novità. Un atteggiamento puerile, ancora più censurabile se a metterlo in atto è chi lo ha sempre censurato quando all’opposizione si trovavano gli altri. Ed in questa settimana, le varie opposizioni multiforme, hanno dato il meglio di sé in questo senso.

Che si parli di Riforme Istituzionali, o di problemi quotidiani, come la protesta degli studenti in tenda, non c’è tema che sfugga dalla strumentalizzazione e dall’essere cavalcato tramite slogan per la delegittimazione dell’avversario politico.

Opposizioni che negli anni hanno sempre dichiarato la necessità di una profonda riforma che dia stabilità al Governo, superando in questo modo il triste record di 68 Esecutivi in 77 anni di Repubblica, ma che oggi si alterano gridando al rischio di deriva anti-democratica, solo perché non sono loro, in prima persona, a poter proporre. Opposizioni, prima fra tutti la Schlein, che aggiunge agli slogan divisivi quella quota di benaltrismo che non può mancare per tentare di recuperare un po’ di consenso, parlando di altre priorità. Come se un Parlamento intero non sia in grado di occuparsi di diverse tematiche ed istanze nello stesso periodo.

Opposizione a prescindere, da cui si distacca il solo Renzi che, almeno a parole, sembra tenere un atteggiamento più costruttivo di altri che, come l’ex alleato Calenda, preferiscono la trincea alla costruzione ed alla condivisione del futuro.

Strumentalizzazioni utili a dividere ulteriormente un’opinione pubblica evidentemente non abbastanza divisa, come quella sulla protesta degli universitari fuori sede, legata agli affitti esorbitanti in alcune città. Un problema che non nasce certo oggi e di cui si parla da anni, ma che esplode in tutto il suo fragore ora che si può prestare contro un Governo immortalandosi, come accaduto a Torino, fuori dalle tende col pugno chiuso alzato. Una ben precisa connotazione politica della protesta, ed una protesta pretestuosa, nonostante i progetti in corso di costruzione di 70 mila nuovi posti letto, grazie ai fondi del PNRR.

Ma si sa, se si è all’opposizione ogni onda di malcontento da cavalcare fa gola, salvo indignarsi quando si è maggioranza se a farlo sono altri.

 

(12 maggio 2023)

©gaiaitalia.com 2023 – diritti riservati, riproduzione vietata

 

 




 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


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