di Daniele Santi #Politica twitter@gaiaitaliacom #Bugie
L’azione del tribuno propagandista è riassumibile in poche parole: zero lavoro, zero investimenti, zero crescita, zero risultati, ma milioni di minuti in televisione e proclami in ogni direzione e in ogni luogo uniti ad onnipresenza televisiva e social. Lui, da parte sua, è convinto e tronfio nella sua sicurezza totale di avere ragione, sempre e comunque, e che gli altri non esistono. Esiste lui.
Lui è il buon padre di famiglia che si affida alla madonna e parla di sessanta milioni di italiani come suoi figli e va detto subito che no. Non ha sessanta milioni di italiani che sono suoi figli. Io tra quei sessanta milioni non ci sono. MI tiro fuori. Io un padre ce l’ho, ed ho dovuto già sopportare abbastanza la sua incapacità ed arroganza per vedermene attribuire un altro dall’alto: uno che non conosco, non voglio conoscere, che non voto, non voterò e che non stimo né stimerò. Così prego Lei, come Lei prega la madonna, Signor ministro dell’Interno, di non annoverarmi tra coloro che Lei ritiene i suoi figli, perché Lei non è mio padre ed è soltanto, e lo è pro tempore, il ministro dell’Interno del paese in cui vivo, di transito, prima che io muoia o decida di decidere di tornare all’estero dove per tanti anni sono stato, assai meglio di quanto non stia qui.
Io, Signor ministro dell’Interno, rispetto la carica istituzionale che Lei riveste, non Lei. Non la Sua idea politica. Non il Suo agire. E non desidero essere annoverato tra i Suoi figli. Lei non è mio padre e, per mia fortuna, mai lo sarà.
Zero lavoro, zero investimenti, zero crescita, zero risultati: la mia opinione si ferma a quei risultati lì. Risultati che non sono risultati, ma sono un fallimento clamoroso di chi aveva promesso tutto e il contrario di tutto ed ha fallito su tutto tranne che sulla propaganda.
(6 giugno 2019)
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