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Anna Rita Leonardi: “Il popolo del PD è più forte, grande ed importante di qualsiasi altra cosa”. Nostra intervista

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di Gaiaitalia.com

 

 

 

 

 

Dopo la scissione in atto nel PD, ciò che la scissione comporterà, dopo la scelta di Bersani di andarsene con 22 deputati ed una quindicina di senatori; dopo le dichiarazioni di Romano Prodi che ha tacciato di “suicidio” lo strappo di D’Alema e dei suoi; dopo, infine, l’attacco di Michele Emiliano a Matteo Renzi (che non era presente) alla direzione PD del 21 febbraio dove ha confermato di volere sfidare il segretario uscente e ricandidato, proviamo a fare un po’ di chiarezza con Anna Rita Leonardi, battagliera esponente PD, schierata ancora una volta al fianco di Matteo Renzi, che spesso si presta a rispondere alle nostre domande su questioni politiche rilevanti. Eccola di seguito.

 

Dunque, come spiegare a chi sta fuori dal PD che cosa sta succedendo?
Si fa fatica davvero. Nel Pd succede che quelli che non hanno mai accettato la vittoria di Renzi, all’ultimo congresso, hanno maturato per mesi un rancore personale, trasformato in addii minacciati e realizzati. Un partito fermo da mesi per i ricatti di una minoranza che mai ha avuto davvero voglia di confrontarsi in un congresso. Ora il congresso ci sarà, con i competitor in campo. Chi vorrà andare via si assumerà, davanti ai nostri elettori, la responsabilità assoluta di certe azioni.

 

Lei è parte della nuova classe dirigente del partito, come ha vissuto questo trambusto?
Ripeto: sono mesi che assistiamo a giochetti vecchia maniera di alcuni, la cui unica preoccupazione è la “vendetta” personale e qualche posto in Parlamento. Non è il messaggio che Matteo Renzi ha mai lanciato. Assieme al segretario ci siamo battuti fin dall’inizio affinché “i caminetti” sparissero e si iniziasse a valorizzare merito e progetti. Tutto ciò non ha fatto bene al partito, né ai tanti militanti che, ogni giorno, ci mettono la faccia.

 

Non siamo che all’inizio?
Siamo all’inizio, ma della fase congressuale. Adesso chi vorrà candidarsi potrà farlo, mettendo in campo idee e squadre di lavoro. Il popolo del PD deciderà da chi vorrà essere guidato.

 

Perché Michele Emiliano ha deciso di rimanere?
Emiliano ha fatto talmente tante giravolte che, probabilmente, potrebbe iniziare a soffrire di labirintite politica. Prima ha chiesto congresso, poi ha minacciato scissione, poi ha di nuovo aperto al dialogo, poi ha annunciato addio e oggi ha nuovamente cambiato idea e si è candidato. Le sue prime parole sono state contro Matteo Renzi, giusto per mantenere il trend dei suoi ultimi mesi. Vedremo come si comporterà in questa fase congressuale. Per ora, nessuna proposta per il partito.

 




 
Valgono più 22 deputati che tutto un popolo di elettori?
Il popolo del PD è più forte, grande ed importante di qualsiasi altra cosa.

 

Quali erano le aspettative della minoranza?
Forse posti sicuri alle prossime elezioni o forse una semplice resa dei conti con Matteo Renzi.
Sicuramente non un congresso per il bene del Pd. Se l’obiettivo fosse stato il partito non avrebbero cercato pretesti per andare via.

 

Cosa succederà ora?
Andremo a congresso. Io sosterrò ancora Matteo Renzi. Avremo in campo progetti, volti e cuori. Dovremmo riconquistare giovani e parte di quel popolo che, negli ultimi tempi, si è sentito abbandonato. Sarà un bel cammino, siamo pronti.

 

Il futuro è del PD?
Il futuro è dell’Italia. Un’Italia che non deve essere lasciata nelle mani del populismo e del neo fascismo dilagante. Grillo e Salvini rappresentano il baratro politico in cui può precipitare il Paese. Il PD ha il dovere di evitare una catastrofe. Perciò e’ vietato fallire.

 

 

(22 febbraio 2017)

 




 

 

 

 

 

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