di Samuele Vegna
Un florilegio di canto, pianto, dolore, sofferenza, cordoglio e preghiera. Questo è il manifesto che appare alla morte del Santo Padre, ed è giusto così; lo dico io che non sono più credente nel cattolicesimo, o per lo meno nel sistema patriarcale e omofobo che è la Chiesa cattolica, per nulla rivoluzionata da Bergoglio.
Ricordo con dolore le sue parole. Il dubbio che è nato spontaneamente è: perché il lutto nazionale dura tanto da imporre anche un contenimento nelle manifestazioni del 25 aprile? Questo dubbio è sorto in moltə e qui ho voglia di fare un po’ di chiarezza…
Bisogna considerare che come nazione, avremmo comunque avuto il lutto nazionale il giorno 25, visto che i funerali del Papa saranno il giorno 26. Io sono il primo a parlare di libera espressione e a incarognirmi su questo argomento, ma non è questione di libera espressione o di antifascismo negato, almeno non questa volta (il divieto di manifestazione non c’è). Viene spiegato anche qui che è una legge del 2002 a prevedere questo genere di misure. Inoltre, la nostra premier era già in fuga in Uzbekistan il giorno in cui commemora la Liberazione, quindi, non c’è molto di cui preoccuparsi, si potrà scendere in piazza senza alcun problema.
Torniamo a preoccuparci seriamente della vera Libera Espressione, e della vera libertà di manifestazione negata dal DL sicurezza.
(22 aprile 2025)
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