di Daniele Santi
Otto mesi. Pena sospesa. Resta la consolazione dello sconcerto della supergarantista Meloni – supergarantista solo con quelli del suo partito. La decisione dei giudici arriva dopo un’ora di camera di consiglio dal presidente dell’ottava sezione del Tribunale di Roma Francesco Rugarli. Il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro (FdI) è colpevole di rivelazione del segreto d’ufficio nella vicenda che ha portato alla divulgazione della inchiesta sull’anarchico Alfredo Cospito.
Secondo il capo d’imputazione Delmastro aveva violato la segretezza delle notizie «imposto dalla natura delle notizie intrinsecamente sottratte ad una conoscenza diffusa in ragione del regime di segretezza imposto dalla disciplina relativa ai detenuti sottoposti al 41 bis» passando quella relazione sull’inchiesta al suo collega di partito e coinquilino Giovanni Donzelli che la utilizzò in chiave anti opposizione durante una seduta alla Camera («Siete con lo Stato o con i mafiosi?»), come ricorda il Corriere e come ricordano molti italiani, data l’indubbia pregnanza della domanda donzelliana .
Delmastro, quello dell’intima gioia nel “far sapere ai cittadini chi sta dietro a quel vetro oscurato, come noi sappiamo trattare chi sta dietro quel vetro oscurato, come noi incalziamo chi sta dietro quel vetro oscurato, come noi non lasciamo respirare [sic] chi sta dietro quel vetro oscurato” (riferendosi ai pregiudicati) si rivela bassai più indulgente riferendosi a se stesso, “Non mi dimetterò”, è il suo grido di battaglia. Nonostante l’interdizione di un anno dai pubblici uffici. Pena sospesa. Pagherà le spese processuali. Scrive al cellulare mentre gli leggono la sentenza.
Pronto è arrivato il sostegno di Meloni, la presidente del Consiglio che è anche un po’ la loro madre, con la difesa d’ufficio: “Sconcertata, mi chiedo se il giudizio sia basato nel merito. Il sottosegretario Delmastro resta al suo posto”. Non c’erano dubbi.
Respinte le richieste di risarcimento avanzate dalle parti civili, quattro parlamentari del Partito democratico. Angelo Bonelli, da parte sua, non le manda a dire: “Questa destra non ha alcun rispetto delle istituzioni”; per Elly Schlein la “condanna di Delmastro dimostra l’inadeguatezza di questa classe dirigente. Meloni lo faccia dimettere”.
(20 febbraio 2025)
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