di Marco Biondi
Concedetemi un passo indietro. Il “signor” Najeem Osema Amasri Habish, viene arrestato dalle nostre forze dell’ordine su mandato di cattura della Corte penale internazionale in quanto sospettato (si dice così fino a condanna definitiva) di una serie di reati, tra i quali assassinio, tortura, violenza sessuale e compagnia cantante. Reati sui quali nessuno nutre dubbi che siano effettivamente stati commessi. Inspiegabilmente, con una solerzia senza precedenti, il nostro Governo decide di rimpatriare con un volo di Stato il “presunto” delinquente che infatti viene accolto al suo arrivo in Libia da una folla osannante e incredula.
La nostra magistratura, come sempre molto solerte quando ci sono di mezzo personaggi politici o semplicemente molto famosi, apre un’inchiesta per capire se ci sia stata violazione alle nostre leggi.
Fin qui, a mio parere, la notizia NON è l’apertura di una inchiesta, ma il solerte rimpatrio del “presunto” delinquente.
A questa notizia, che non ha, in realtà, ricevuto l’attenzione che meritava da parte dei media e dai politici nazionali, se ne aggiunge un’altra, ancora più significativa. Le reazioni del nostro Governo.
Il circo Melonia non ha perso l’occasione per gridare allo scandalo, alla magistratura comunista che non vede l’ora di attaccarli. Anche il giudice che ha scatenato il caso, Luigi Li Gotti un ex missino, è stato attaccato in quanto “vicino a Prodi”, della serie che non dicono la verità nemmeno sotto tortura. Cosa dobbiamo commentare a proposito? Solo che un “presunto” delinquente, della peggiore specie, è tornato a casa libero grazie al nostro Governo e che il fatto semplice di capirne le ragioni viene fatto passare per un attacco politico alla maggioranza.
Che poi certa magistratura si concentri, a volte, pure molto spesso, sul sollevare polveroni giudiziari contro i potenti di turno, non è una novità, ma, pensa te, i politici se ne accorgono, e reagiscono, solo quando sono colpiti in prima persona. Se tocca “agli altri”, peggio per loro. Solidarietà questa sconosciuta. In più, visto l’orientamento politico del Governo, legittimare un attacco alla magistratura, suona come un fatto pericolosissimo. Ma ci stiamo abituando a tutto, ci abitueremo anche a questo, temo.
(29 gennaio 2025)
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