Dopo il video da influencer della presidente del Consiglio – giustamente indignata, dal suo punto di vista – vale la pena ristabilire un paio di punti. Innanzitutto Luigi Li Gotti non può esattamente essere definitivo un “ex politico di sinistra”, come dice Giorgia Meloni nel video in cui cita l’avvocato 78enne.
Tantomeno Li Gotti può essere definito “molto vicino a Romano Prodi” con il quale risulta non avere più rapporti almeno dal 2008. Ma Li Gotti non è uomo di sinistra (e la battuta è quella di cercare di capire se la premier consideri oggi l’Msi un partito di sinistra); l’avvocato cominciò a fare politico negli anni ’60 proprio nell’Msi di almirantiana memoria, ne divenne segretario di federazione e lo rappresentò in consiglio comunale 1972 al 1977.
Cita Repubblica un’articolo de il Giornale del 2007 che parla di Li Gotti che debutta come avvocato “nel grosso studio crotonese di Francesco Barbuto, federale del Msi. Il socio principale di Barbuto era uno dei 101 che, dopo lo sbarco in Sicilia del ’43, resistettero – per patriottismo e fedeltà a Mussolini – alle truppe Usa davanti allo stretto a Villa San Giovanni. Insomma, come si vede, Luigi, stava proprio nel cuore del neofascismo meridionale. Il suo leader in quegli anni era Franco Servello, calabrese pure lui, ma trapiantato a Milano”.
La battuta sarebbe che non suona nemmeno così strano, visto dove stava, che abbia difeso Brusca e Buscetta che Meloni lega in una perversa liason a sinistra e Prodi.
Poi Li Gotti passò ad Alleanza nazionale dopo la svolta di Fiuggi (proprio come fece Meloni) da dove se ne va nel 2002 per passare a Italia dei valori di Antonio Di Pietro che definire di sinistra non sarebbe niente più di uno spericolato esercizio di fantasia. E dentro Italia dei Valori diventa sottosegretario alla Giustizia del Prodi II sotto il ministro Mastella (un altro che definire di sinistra suona ridicolo), finirà la legislatura con Di Pietro dopo la caduta di Prodi. Il resto è oggi. E soprattutto non è sinistra e non è vicino a Romano Prodi (smentisce con durezza la senatrice Sandra Zampa, scrive ancora Repubblica, “Nessuna amicizia o conoscenza particolare, tanto è vero che non hanno più avuto rapporti dal 2008”).
Siamo al vediamo chi la spara più grossa.
(28 gennaio 2025)
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