Siccome hanno riportato indietro la lancetta del tempo all’era del Covid per la loro piccola propaganda da arruffapopoli, in ottima compagnia se è vero che il leghista Borghi vuole restituire i soldi delle multe a coloro che le hanno pagate (più arruffapopoli di così….), ma poi non è vero neanche quello, a Donzelli, ospite perennemente paonazzo in volto incapace di contenere la voce ad ogni osservazione che non gli piace, sono venute alcune idee meravigliose.
Le ha esposte con il consueto garbo a Tagadà, ospite di Tiziana Panella, punzecchiato dalla spesso eccessiva nella sua puntualità Daniela Preziosi di Domani, il quotidiano. Non un futuro anteriore. Intanto Donzelli ha reso confessione del suo essersi vaccinato ogni volta che è stato richiesto e di essere pro-vaccini (un eroe), ma ha anche detto che “gli scienziati” hanno detto di tutto e di più, senza entrare nel dettaglio. Quando gli è stato chiesto “quali scienziati” Donzelli ha risposto secco: “Draghi”.
Che la dice lunga più sul Mario nazionale che sull’uomo di Meloni in giro per televisioni.
Ne ha avuto un infinito repertorio il Donzelli. Ha cercato ad esempio di svicolare dalle domande sui magistrati dicendo che “I migranti non possono aspettare anni per avere una risposta sul loro permesso di soggiorno”, perché è sempre bene fingere di essere dalla parte dei più deboli come se fosse vero, proprio come fanno il suo governo e il suo partito impegnato con la pista di pattinaggio ad Atreju – che non è “un problema del PD che non sa di cosa occuparsi”, è un problema di decenza e di sensibilità verso chi non ha un soldo quando la responsabilità è anche un po’ di chi i soldi glieli ha tolti dalle tasche dopo avere promesso miracoli.
Dai miracoli mancati al venite adoremus
Poi, perché nella settimana di Atreju che precede il natale – venite adoremus – ci si sente sempre un po’ più buoni, ha sparso ecumenismo per tutto lo studio dicendo che ad Atreju sono bravi e buoni e invitano anche gli altri che sono brutti, sporchi e cattivi, perché gli piace un sacco confrontarsi con chi non la pensa come loro.
E a vedere le reazioni dei suoi compagni di partito e di Meloni, eletta oggi maschio alfa più potente d’Europa da Politico ad ogni domanda sgradita di giornaliste e giornalisti, verrebbe quasi voglia di non credergli.
(11 dicembre 2024)
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