In un’intervista al quotidiano Repubblica la presidente della Regione Sardegna ed esponente di spicco del M5S, forza che vede “saldamente ancorato nel campo progressista, con un’agenda chiara e con una visione di Paese che rispecchia le richieste dei cittadini”, contrapponendosi, in un dibattito interno che è segnato come le solito dalle opinioni personali, più che politiche, a una prevedibile Appendino alla quale l’esperienza torinese non ha insegnato a volare ad altezze più compatibili con i suoi mezzi.
Todde dice al quotidiano Repubblica di immaginare un “Movimento aperto alle alleanze che valorizzi la sua classe dirigente con delle regole comparabili a quelle dei nostri alleati. Non ho tabù” continua “possiamo discutere su tutto, e saranno i nostri iscritti a decidere, senza costrizioni o limiti” per sconfiggere quella che definisce “la peggiore destra di sempre”. Poi, in risposta all’ex Sindaca di Torino che ottenne i risultati entusiasmanti che nessuno può dimenticare, soprattutto i torinesi, dice: “non siamo fagocitati da nessuno” e nemmeno “essere subalterni a nessuno”, dice di affermarlo con serenità, ma non manca di chiarezza quando ricorda che “è arrivato il momento della maturità e dobbiamo chiarire cosa sia oggi il M5S”. Poi due carezze a Grillo al quale Todde direbbe, se lo incontrasse, “che non ha capito nulla, che non conosce la Sardegna e non sa distinguere tra la lotta che stiamo conducendo contro la speculazione e la necessità di una giusta transizione ecologica che tuteli suolo, paesaggio e ambiente”. Questo dopo averlo salutato, è ovvio.
Nel frattempo si hanno notizie dall’ex patria del vaffanculatore di una ventina di esagitati che contestano Conte e il M5S al grido di “Siete peggio del PD”. Che vuol proprio dire non essere usciti dalla pubertà politica. Ha ragione Todde.
(23 novembre 2024)
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