di G.G.
La presidente Meloni tace, e cosa volete che faccia. E da Fdi trapela il gelo delle occasioni di lutto. Non è basta Daniela Santanchè la Magnifica, non basta l’imputato coatto Dalmastro che scoppia subito un’altra questione scottante, legata peraltro a una difficile gestione di un libertinaggio adolescenziale di natura eterosessuale, quindi normale e accettabile e più risolvibile, diciamo così, che vede protagonista il terzogenito diciannovenne della famiglia La Russa Ignazio, casualmente – quando si dice la sfiga – in questo periodo anche seconda carica dello Stato la cui posizione è al vaglio degli inquirenti dopo la denuncia della ragazza che ha passato la notte con lui.
Essendo la questione giudiziaria nelle mani che sappiamo, ci preme manifestare alla presidente del Consiglio che è anche un po’ la madre di tutte e tutti noi, così attenta al nostro benessere assoluto da potere perfino permettere che bambini nati da coppie omogenitoriali vengano privati di uno dei due genitori, attentando alle libertà individuali in onore a certe democrature, che forse un rimpastino di governo non sarebbe proprio una di quelle robe che fanno male. Anzi. Dovrà solo stare attenta a sceglierseli meglio, quelli a cui offrire simili poltrone. Poi lei, che sa tutto o quasi e quello che non sa lo studia (l’amaro destino dei primi della classe per necessità e per farla pagare a chi ti considerava una underdog) saprà sicuramente cosa fare. E sarà certamente consapevole che se non vuole fare la fine che Berlusconi ha fatto da vivo non potrà continuare a dare tutte le colpe ai giudici a lungo. Nemmeno se fossero colpevoli sul serio.
(7 luglio 2023)
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