di Claudio Desirò
Nonostante i grandi problemi che sta affrontando il nostro Paese, in una congiuntura internazionale che penalizza tutti i nostri partner occidentali, il Governo Meloni continua a smentire nei fatti le battaglie ideologiche di un’opposizione ormai aggrovigliata su stessa. I dati economici finanziari pongono la nostra economia come quella con il vento più in poppa dell’intera Unione Europea, così come il ruolo da protagonista recitato nella crisi Tunisina ed il recente viaggio di Stato del Presidente Mattarella in Francia, smentiscono il presunto isolamento internazionale millantato dalla campagna elettorale in poi dalle varie sfumature del centro-centro-sinistra, che viaggia su pregiudiziali ideologiche sempre più distanti dal Paese reale.
Nonostante la maggioranza offra il fianco ad un’opposizione basata sui contenuti, ad esempio sulle liti interne tra Forza Italia e Lega sull’abuso d’ufficio che rallenta l’iter parlamentare della Riforma della Giustizia, o i giochi di pesi interni alla coalizione di centrodestra rallentino l’azione delle regioni che andranno alle elezioni il prossimo anno, il centrosinistra si concentra su spot elettorali e proposte di legge che contrastano con la realtà, condendo il tutto con un rumoroso silenzio sui problemi contingenti con cui si confrontano gli italiani.
Un nuovo corso PD in clamoroso ritardo su tutto, con l’ultima conferenza stampa di Schlein convocata per presentare le proposte contro i femminicidi, il giorno dopo che il Governo aveva legiferato in materia è l’emblema di un’opposizione in crisi di contenuti quando si deve andare oltre gli slogan ideologici ed i fantasmi di un passato lontano. La millantata “deriva ungherese” evocata riguardo le misure riguardanti la Corte dei Conti e che ricalcano quelle già attuate dal Governo Draghi, ha provocato la reazione di molti amministratori locali ormai distanti da una linea politica ed ideologica fatta di barricate e priva di proposte.
Un centrosinistra di varie sfumature che non mette sul piatto controproposte e che sembra sempre più distante dal Paese reale, concentrato su bandiere ideologiche o su proposte, come quella di Calenda sui social ed i minori, che di fatto non cambierebbe pressoché nulla rispetto a quanto già ora previsto dalla normativa vigente, che sembrano una barzelletta in un momento storico estremamente complicato.
Un momento storico che richiederebbe, a fianco di un Governo forte, un’opposizione altrettanto forte, costruttiva e di contenuti di cui non se ne vede nemmeno l’ombra.
(9 giugno 2023)
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