“Dare patrocinio non significa aderire a una piattaforma politica, è una questione di alfabeto istituzionale e di rispetto verso le centinaia di migliaia di persone che scenderanno in piazza sabato 10 giugno. Tre i responsabili di questa farsa c’è Pro Vita, che intanto continua la sua caccia alle streghe”, lo scrive Rosario Coco, Presidente di Gaynet in una nota.
“Il patrocinio non può essere oggetto di mediazione politica. Le persone che scendono in piazza sabato prossimo esprimono bisogni concreti in tema di discriminazione, violenza, affermazione di genere, diritto alla salute, sensibilizzazione nelle scuole, ambiti riconosciuti, per altro, dalla EU LGBTIQ Equality Strategy 2021-2025. Le posizioni politiche di chi occupa le Istituzioni possono essere differenti, ma proporre nella propria piattaforma l’introduzione o la modifica di leggi esistenti non può mai essere considerata promozione di illegalità, salvo non voler imitare i regimi autoritari. Ed è questa infatti la direzione dei gruppi come Pro Vita” chiude la nota di Gaynet, “in prima fila contro il patrocinio alla manifestazione, che mira a intimidire istituzioni e scuole con azioni degne della peggiore caccia alle streghe, come la lista pubblica dei e delle docenti che realizzano progetti di educazione sessuale nelle scuole”.
(6 giugno 2023)
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