di Giovanna Di Rosa, #Politica
Meloni ha detto forse l’unica straordinaria verità della sua carriera politica. Lei, in soldoni, ha detto che Fratelli d’Italia non entra nel governo, “per essere utile al paese”. Praticamente, un libro sacro. Altro che affermazione meloniana. Più Fratelli d’Italia sta lontana dal governo meglio è. Soprattutto per loro che possono fingersi rivoluzionari. Poi un quotidiano che sarebbe anche stimabile le attribuisce un “Il M5S fa pena” che pronunciò invece Daniela Santanchè.
Non c’è necessità di attribuire a Meloni frasi infelici che non dice, perché lei è perfettamente in grado di dirle da sola, le cose che la distinguono, proprio grazie a quel suo stile peculiare e alla capacità di riscrittura della realtà in chiave patriota (leggasi battuta di Santanché al link in alto) che davvero non ha pari. E ha ancor meno futuro.
Nel racconto di Meloni dell’incontro con Draghi, della sua presunta coerenza, e del suo avvantaggiarsi dall’opposizione, parleremo in futuro perché riteniamo che la leader biondo -Le Pen stia commettendo un errore di valutazione, molto più serio di quello che l’ha fatta scegliere di scendere in politica per quello che lei oggi definisce “essere utili”, poi vedremo domani.
I pettegoli della politica parlano di una Meloni affascinata da Draghi, ma siamo alle solite boutade televisive che non vogliono vedere che il vero problema politico di questo momento è un ministro di Salvini al governo, un Salvini le cui vicende non solo politiche sono note e che continua a navigare nei suoi continui voltafaccia senza che nessuno ricordi né i processi, né i 49 milioni famosi e tantomeno di Putin.
Anzi, Zingaretti ha fatto alcune dichiarazioni ambigue, sbagliando, che sembrano addirittura accogliere Salvini (e quindi Meloni se dovesse cambiare idea) come il figliol prodigo… Certe aure di misticismo fanno malissimo. Occhi aperti.
(9 febbraio 2021)
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