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Quelli che promettevano NoTav, No Ilva e No Tap e hanno detto sì a tutto (loro promesse a parte)

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di Redazione #Pentaleghismo twitter@gaiaitaliacom #Politica

 

Dal faremo tutto: ricchezza e lavoro, denaro, taglio delle tasse, reddito di cittadinanza di 780 euro per 9 milioni di persone, carta igienica e profilattici incorporati, all’alleanza con la Lega e il conseguente “No” a tutto ciò che avevano promesso e quindi la genuflessione con calata di braghe ed il “Sì” a tutti i “No” gridati in campagna elettorale: NoTav, No Ilva e No Tap sono diventati SìTav, Sì Ilva e Sì Tap.

E’ il risultato disastroso di una combriccola cialtronesca di improvvisati incolti ed impreparati, travestiti da rivoluzionari della mutua, che si sono affidati all’ex bibitaro eletto a ministro che è stato d-i-s-t-r-u-t-t-o da Matteo Salvini in un capolavoro di strategia di distruzione dell’avversario da manuale di politica, con oltre il 50% dei voti rosicati, persi per strada, e finiti all’alleato cannibale che si è mangiato tutta la torta. L’inutile capo politico [sic] del movimentucolo grillico è stato r-i-d-i-c-o-l-i-z-z-a-t-o da un alleato-avversario che avrebbe potuto fare a pezzi, se il suo attaccamento alla poltrona, e l’attaccamento dei suoi ai denari pubblici che servono a stipendi e conti in rosso, avessero compreso che le questioni giudiziarie della Lega erano il loro tallone d’Achille e con un po’ di cervello avrebbero potuto distruggerli a partire da lì.

Ma dal ministro del Lavoro che dice una cosa alle 14.30, il suo contrario alle 14.45 ed ha lanciato un post che diceva il contrario alle 14.37 c’è poco da aspettarsi e noi non ci aspettavamo niente. Scrivevamo, e venivamo insultati, ciò che il M5S sarebbe stato molto tempo fa. Nulla di ciò che vediamo oggi è per noi una novità. Era prevedibile: ciò che non era prevedibile era la cecità di elettori, giornalisti, sindacati ed operatori dei media. Si leggessero Saramago.

Dunque oggi si è recitato l’ultimo atto, il sipario non è ancora calato del tutto perché dovranno trovare l’escamotage adatto per salvarsi faccia (e culo) quindi giocherelleranno alla sopravvivenza di un governo immobile che ha avuto come collante l’odio dell’Altro, trasformatosi in leggi dello Stato grazie al silenzio connivente dell’ex steward del San Paolo baciato da una dea bendata che doveva essere, in quel preciso momento, anche sotto eroina.

Non resta che aspettare. La prima parte della tragicommedia pentagrillina è lì lì per finire. Manca il finale con inevitabile resurrezione, perché alle regole dei monoteismi non si può venir meno.

Il 7 agosto 2019, con il voto sulla Tav, si è formata in parlamento una maggioranza trasversale che ha isolato il M5S. Casaleggio tace e Grillo torna sui giornali. Il PD dice a gran voce: “Conte salga al Colle”. Nemmeno Zingaretti deve sentirsi troppo bene.

 

 

(7 agosto 2019)

©gaiaitalia.com 2019 – diritti riservati, riproduzione vietata

 


 




 

 

 

 

 

 

 




 

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