di Daniele Santi #Rai twitter@gaiaitaliacom #Floris
Dunque Giovanni Floris potrebbe avviarsi verso la direzione del Tg1 dopo orgasmico accordo, in senso di inciucio politico, tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini della coerenza e dell’onestà, citati in rigoroso ordine alfabetico. Ai due vicepresidenti del presidente ombra del Consiglio piace l’idea di avere un direttore del Tg1 indipendente [sic] e che abbia dimostrato nel suo svangare interviste su La7 di non essere poi così schifato di fronte alle interviste senza contraddittorio. Tanto ci si può sempre mettere un Crozza che finga di essere rivoluzionario.
Il cammino del Floris ex comunista della ex TeleKabu ora Tele-BiancaBerlinguer non è naturalmente libero da ostacoli: la poltrona del Tg1 è ambitissima. E’ il primo Tg del paese per share, è il più influente, è quello al quale gli italiani credono di più. Tanto vale devastarlo. Imprimendo nella fragili menti altrui l’idea del cambiamento, che solo idea deve restare, in nome del non cambiare niente. Che è ciò che abbiamo già sotto gli occhi e prima o poi lo vedranno tutti.
A volere fortissimamente Giovanni Floris alla guida del Tg1 sarebbe il nuovo amministratore delegato del servizio pubblico che, con soldi pubblici tetto massimo 240mila euro annui, ha già portato a La7 il giornalista. E ora se lo riporterebbe in Rai. Da indipendente a indipendente. Come se in Rai, signore e signori buonasera, si potesse essere indipendenti e non proni al potere pro tempore dei governicchi del momento.
Così metteremo dei Floris nei nostri cannoni per essere sicuri di esercitare un potere morbido, gentile ed anche un po’ educato e fare sparire le notizie scomode o non gradite o giudicate inutilmente polemiche. Lui, mentre scriviamo imbecillità, ci sta pensando. Speriamo non metta in coda Crozza come traino per il programma di Amadeus.
(10 ottobre 2018)
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