Entrata in vigore la tregua stabilita sapendo che non durerà, per permettere a Trump di vantarsi di averla provocata nel giorno del suo insediamento come Re del mondo occidentale. La tregua è chiamata impropriamente pace dai soliti articoli che inneggiano a qualsiasi cosa perché bisogna pur mangiare. L’unica cosa certa è che Netanyahu si è dovuto calare le braghe e la cosa non gli piace per niente.
Così Hamas rilascia tre donne, Israele rilascia 90 palestinesi e Hamas dice ne manca uno, mentre il governo israeliano tace sui suoi ostaggi e nemmeno è in grado di dire se siano ancora vivi, quanti di loro siano ancora vivi perché non sa nulla. Se i patti non saranno rispettati, è l’unica cosa certa, Israele riprenderà a bombardare. Nel frattempo si intensificheranno le azioni in Cisgiordania e ci sono seri dubbi che Hamas o qualcun altro della triste congrega non risponda in qualche modo.
Quelli che vogliono la guerra, molto più a destra di Netanyahu, chiedono bombe o se ne andranno dal Governo. Vogliono che i soldati rientrino a Gaza per combattere e conquistarla e governarla. Via i palestinesi per far posto agli israeliani. Con la forza. Altro che due popoli e due stati.
La chiamano pace e pretendono che gli crediamo.
(20 gennaio 2025, ultimo aggiornamento ore 18.07)
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