“Le associazioni LGBTQIA+ aderiscono convintamente alla manifestazione del prossimo 14 dicembre contro il DDL Sicurezza, a fianco di società civile, sindacati, ONG, realtà studentesche, transfemministe e per i diritti civili. Restringere la libertà di manifestare significa in questo momento calpestare le nostre vite, già vessate dal bullismo di Stato contro le famiglie arcobaleno e dall’escalation di aggressioni e violenza omolesbobitransfobica a cui assistiamo da mesi”.
Lo scrivono le associazioni AGEDO, Agapanto, ALFI, ARCIGAY, ARCO, CEST, CCO Mario Mieli, Dì Gay Project, Differenza Lesbica, Famiglie Arcobaleno, Intersex Esiste, Gaynet, Genderlens, Gender X, Gruppo trans, Libellula, MIT, NUDI, Omphalos LGBTI, Pride Vesuvio, Quore, Rete Genitori Rainbow, TGenus, YGró in un comunicato stampa congiunto inviato in reazione.
“L’Italia si conferma secondo le istituzioni europee uno dei Paesi dove la classe politica fa maggiore uso del discorso d’odio, portando avanti azioni, leggi e decisioni che vanno in una sola direzione, quella di uno Stato che decide quale famiglia è giusta e quali figli e figlie vanno tutelati” continua la nota stampa. “La piazza di sabato significa per noi rilanciare la protesta contro rappresentanti istituzionali impresentabili, a partire da Valditara che cerca di dire che il patriarcato non esiste. Il patriarcato è ribadire che l’educazione sessuale va lasciata esclusivamente alla famiglia, è dimenticarsi che oltre il 90% degli abusi sui minori avviene proprio tra le mura domestiche, è negare farmaci salva-vita ai minori transgender, è provare in tutti i modi a cancellare i genitori di bambine e bambini che dovrebbero essere trattate alla pari degli altri. Viviamo in un Paese sempre più ignorante, dove il 15% delle persone pensa ancora che l’omosessualità sia una patologia genetica (Rapporto Censis 2024)”.
“A questa ignoranza, il Governo risponde con bavagli e manganelli” continua il comunicato “minacciando persino i luoghi per eccellenza del sapere libero come le Università: Il laboratorio per la Varianza di Genere a Tor Vergata, finalmente in linea con gli ultimi standard OMS, viene dipinto come una minaccia, mentre il terrapiattismo di Pro Vita mano a mano con Forza Nuova entra in tutti i consultori del nostro Paese. C’è chi pensa, anche nell’area progressista, che “si parla troppo di diritti”. In Europa, il Paese che ha respinto con maggiore efficacia l’avanzata delle destre sovraniste è la Spagna, che ha attuato le politiche più avanzate sui diritti civili negli ultimi anni in tutta la UE. In Italia, si dice così perché di diritti se ne è parlato troppo e male, facendone poco o nulla se non un’arma di distrazione di massa per giustificare l’incompetenza dei Governi. Ci uniamo quindi alla piazza di sabato per chiedere a gran voce parità di tutte le famiglie, accesso alla genitorialità senza distinzioni, lotta alla violenza, all’odio e al bullismo, riconoscimento dell’identità di genere, educazione sessuale, affettiva e alle differenze in tutte le scuole, diritto alla salute sessuale; che queste parole d’ordine, da tempo ribadite nel manifesto “la strada dei diritti”, diventino senza ambiguità alcuna parte integrante di qualsiasi programma politico che voglia offrire alternative a questo Governo”.
“La sicurezza si fa solamente con la chiarezza delle parole e la concretezza dei fatti”, così si chiude la nota stampa.
(12 dicembre 2024)
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