di Samuele Vegna
L’imam della Bolognina, commerciante pakistano con permesso di soggiorno di lungo termini e una schiera di figli cittadini italiani, viene preso e viene cacciato da un paese perché è un estremista, un integralista islamico. A non avere la cittadinanza e a essere troppo di parte mal interpretando una religione in modo patriarcale e omofobo, si perdono i diritti a soggiornare sul territorio italiano.
Pensate, non è stupefacente che un ministro del governo più di destra possibile della Repubblica, per lo meno senza considerare la repubblica di Salò, ha stracciato il diritto, il permesso di soggiorno dell’imam Zulfiqar Khan perché pare che lui si sia pubblicamene espresso pro hamas, pro jihad, contro donne e omosessualità. Sembra quasi un paradosso, se non fosse coinvolto un islamico.
Non considerando il caso specifico dell’imam, mettendo da parte l’interpretazione ideologica, comunque grave ed errata se commessa, che lui faccia del libro sacro, certamente è libertà d’espressione essere donna e senza una costrizione a indossare il velo, è normalità, essere omosessuali, omoamatori, e avere addirittura al contempo il diritto di respirare, così come dovrebbe essere giusto possedere la parità con ogni essere vivente e umano.
Io mi sono posto una domanda, concreta, prima di scrivere un articolo potenzialmente esplosivo e controverso, e mi sono dato una risposta : ma perché un imam, che interpreta in maniera integralista ed errata la religione islamica e risulta essere dannoso come figura sociale influente per la sua comunità, viene privato dei suoi diritti e viene espulso per questi motivi con decreto ministeriale, mentre invece abbiamo politicanti anche nelle alte sfere del governo, che predicano le stesse idee patriarcali, omofobe, e razziste, e sono ancora nel loro posto istituzionale, e hanno fatto carriera tramite queste idee e questo genere di terrorismo e di odio?
C’è chi pubblica dei libri nei quali per esempio si equiparano omosessualità e cannibalismo con l’effetto di diventare parlamentari europei ma di sicuro non è questa libertà d’espressione, semmai è mistificazione della realtà e odio forniti a 19 euro e 76: perché dunque viene permesso e apprezzato (da una parte), di diffondere determinate idee estremiste sicuramente non cristiane e non cattoliche e che però sono un’interpretazione errata ed estremista delle cosiddetta tradizione, mentre da un’altra parte, che è islamica, e che è comunque estremista, si perdono i diritti riguardanti il permesso di soggiorno? Perché chi ha la cittadinanza può diffondere odio o peggio e diventare ricco e invece chi non la ha e commette gli stessi crimini, finisce in galera e poi espulso? Quale parità chiedo, io, vista la trasversalità del sistema, la trasversalità dell’odio e del metodo?
Chiedo di non essere frainteso, ma chiedo anche che si agisca per senso di giustizia (sempre) e che ci sia parità nei trattamenti: anche l’italiano, cittadino ed estremista, secondo logica dovrebbe essere escluso se diffonde odio e stimola le frange più estremiste del Paese, quelle più omofobe, razziste e patriarcali, a commettere atti di puro odio che sono crimini (che ho vissuto anche sulla mia pelle, ma non è che scrivo per me).
Siamo sempre, è il mio mantra, al solito insopportabile metodo fascista e trasversale deve smettere di esistere. Nel frattempo, proprio mentre scrivo e pubblico questo mio articolo, l’espulsione dell’Imam – che ha fatto causa ad un paio di esponenti leghisti nei mesi scorsi – è sospesa.
(10 ottobre 2024)
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