di Daniele Santi
Dopo uno show neo-sovranista del trio Meloni-Salvini-Tajani che in Sardegna hanno detto, chiaramente, votate noi che decidiamo a Roma senza tenervi in considerazione, con Salvini che con sprezzo del pericolo si presenta in Sardegna dopo le famose mai mantenute promesse sulle quote latte, e dopo il loro show che che ha menato fendenti alle donne col velo, ai drogati [sic], contro la sinistra furiosa (estremista rabbioso Bersani?) che userebbe i sardi come cavie scagliandosi di nuovo contro i soliti poteri forti che nemmeno loro sanno cosa sono e perché ne parlano, ecco chiusa la parentesi del volemmose bbene a firma Salvini-Meloni.
Se ne apre un’altra: la parentesi che porterà Meloni a Kiev per smarcarsi da Salvini dopo le ultime dichiarazioni su Navalny il giorno dopo essere andata in Sardegna a fare campagna elettorale con Salvini fottendosene di quello che ha detto su Navalny.
Meloni è stata abbastanza accortada non nominare i successi [sic] del Governo, metti che le sfuggisse l’idea meravigliosa del Liceo del Made in Italy e dei suo 375 iscritti in tutto lo stivale. Si è dimenticata persino dei disastri di Solinas. E Truzzu è stato votato peggior Sindaco d’Italia. Ma a Meloni non interessa la qualità. Interessano gli yes men.
(21 febbraio 2024)
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