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HomeNotizieCome se fosse una cosa seriaLa Lega di Salvini non ha un accordo con Putin (parrebbe addirittura...

La Lega di Salvini non ha un accordo con Putin (parrebbe addirittura averne tre)

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di Daniele Santi

Ci voleva l’ira funesta di Carlo Calenda, oltre naturalmente alle consuete e nefaste dichiarazioni di Salvini sulla morte di Navalny al suo inneggiare al lavoro dei giudici russi (che al contrario di quelli italiani che indagano su varie questioni che lo toccano da vicino anziché sfiorarlo di striscio, devono essere lasciati lavorare), affinché tornasse alla ribalta la questione dell’accordo siglato nel 2017 dalla Lega di Salvini (e mai ufficialmente disdetto, e se lo è stato nessuno lo sa), del quale riportiamo in testo qui sotto.

“Il partito politico nazionale russo “RUSSIA UNITA” rappresentato dal Vice Segretario Generale del Consiglio per le Relazioni Internazionali S.V. Zhelezniak che agisce a titolo dello Statuto del Partito e della deliberazione del Presidium del Consiglio Generale del Partito del “28” Novembre 2016 da una parte, e dall’altra parte il partito politico “Lega Nord”, nella persona di Presidente del partito Matteo Salvini di seguito denominate “Parti”

  • basandosi su un partenariato paritario e confidenziale tra la Federazione Russa e la Repubblica Italiana;
  • esprimendo la volontà di facilitare l’espansione e l’approfondimento della cooperazione multilaterale e la collaborazione tra la Federazione Russa e la Repubblica Italiana;
  • tenendo conto che i rapporti tra i partiti sono una parte importante delle relazioni russo-italiane e sono finalizzate al loro pieno sviluppo;
  • sulla base dei principi di sovranità statale, rispetto reciproco, non interferenza reciproca negli affari interni di ciascuno, partenariato paritario, affidabile e reciprocamente vantaggioso;

Hanno concordato quanto segue:

  1. Le Parti si consulteranno e si scambieranno informazioni su temi di attualità della situazione nella Federazione Russa e nella Repubblica Italiana, sulle relazioni bilaterali e internazionali, sullo scambio di esperienze nella sfera della struttura del partito, del lavoro organizzato, delle politiche per i giovani, dello sviluppo economico, così come in altri campi di interesse reciproco.
  2. Le Parti si scambieranno regolarmente delegazioni di partito a vari livelli, per organizzare riunioni di esperti, così come condurre altre attività bilaterali.
  3. Le Parti promuovono attivamente le relazioni tra i partiti e i contatti a livello regionale.
  4. Le Parti promuovono la creazione di relazioni tra i deputati della Duma di Stato dell’Assemblea Federale della Federazione Russa e l’organo legislativo della Repubblica Italiana, eletti dal partito politico nazionale russo “RUSSIA UNITA” e il partito politico “Lega Nord”, e anche organizzano lo scambio di esperienze in attività legislative.
  5. Le Parti organizzeranno sotto gli auspici di seminari bilaterali e multilaterali, convegni, “tavole rotonde” sui temi più attuali delle relazioni russo-italiane, invitando una vasta gamma di professionisti e rappresentanti della società civile.
  6. Le Parti promuovono attivamente lo sviluppo di una cooperazione reciprocamente vantaggiosa e la collaborazione di organizzazioni giovanili, femminili, culturali, umanitarie, ecc. al fine di rafforzare l’amicizia, la formazione giovanile nello spirito di patriottismo e di operosità.
  7. Le Parti promuovono la cooperazione nei settori dell’economia, del commercio e degli investimenti tra i due Paesi.
  8. Il presente accordo entra in vigore all’atto della firma dei rappresentanti autorizzati delle Parti e ha una validità di 5 anni. L’accordo è automaticamente prorogato per successivi periodi di cinque anni, a meno che una delle Parti notifichi all’altra Parte entro e non oltre 6 mesi prima della scadenza dell’accordo la sua intenzione alla cessazione dello stesso.
  9. L’accordo è concluso a Mosca il “6” marzo 2017, ed è redatto in due copie, in due esemplari autentici, in lingua russa e italiana.
  10. Il presente accordo non è legalmente vincolante ed è solo una manifestazione di interesse delle Parti nella interazione e cooperazione.

Mosca, 6 marzo 2017

Il partito politico “Lega Nord”
Salvini

Il partito politico nazionale russo “RUSSIA UNITA”
Zheleznyak”

(fonte Radicali.it del 31/05/2022)


Bisogna partire dalla smentite

Come attesi capolavori di funambolismo le smentite registrate dall’Huffington Post delle quali si sono incaricati il vicesegretario della Lega Andrea Crippa e il deputato Claudio Borghi. Il primo afferma che l’accordo c’era ma “non ebbe alcun seguito e quindi in pratica decadde per inazione” ma l’accordo che pubblichiamo in alto ricorderebbe invece che non c’è decadenza se non si procede a una disdetta sei mesi prima della scadenza e di quella firma che dice stop non c’è notizia, ed è “totalmente ridicolo quindi dire che l’accordo sia stato volontariamente rinnovato”; Borghi potrebbe ritornare al punto 8 poche righe più su. Crippa è più netto, beata gioventù: “Non c’è mai stato nessun accordo con Russia Unita. Dal mio punto di vista, perché io ero il coordinatore dei giovani, c’era stato un incontro dove avevamo firmato un memorandum” e Crippa andrebbe rimandato al punto 6 che recita testualmente “Le Parti promuovono attivamente lo sviluppo di una cooperazione reciprocamente vantaggiosa e la collaborazione di organizzazioni giovanili, femminili, culturali, umanitarie, ecc. al fine di rafforzare l’amicizia, la formazione giovanile nello spirito di patriottismo e di operosità”. Gli accordi non li firmano i responsabili delle organizzazioni giovanili, ma i segretari del partito. E infatti lo firma Salvini.

Ci sono anche i putiniani pentiti

E’ sempre l’Huffington Post che cita l’ex parlamentare leghista Paolo Grimoldi già segretario della Lega lombarda ai tempi della folgorazione per il dittatore russo propose “ai parlamentari di mettere su un intergruppo denominato gli “Amici di Putin”. Era il 2014”: lo fecero a pezzi. Poi la nuova folgorazione, ma in senso contrario. E il pentimento: “Allora la linea politica era di amicizia con la Russia di Putin. E successivamente passò l’indicazione politica di collaborare con Russia Unita a 360 gradi. Lo sapevano tutti. Se no, io stesso, mica mi sognavo di proporre l’intergruppo parlamentare Amici di Putin…”. Oggi Grimoldi è passato all’opposizione interna a Salvini: “Dopo l’invasione dell’Ucraina nel 2022 non si può stare più dalla parte di Putin” e chiede con pervicacia un congresso. Che Salvini non concede, perché la democrazia è tutto soprattutto quando si pontifica su quella altrui. E per chiudere con il Grimoldi il suo aforisma è un gioiello:  un congresso “per chiarire la linea. Per votare democraticamente. Per non passare da Putin alla Corea del Nord” e via e via…
Insomma non c’è male per un partito che la sera partecipa a un manifestazione pro-Navalny (e i suoi rappresentanti vengono sonoramente fischiati) e la mattina dopo dice che è morto di morte naturale facendo battute di pessimo gusto sulla vedova.

Dunque stando alle parole dei leghisti che contano, o credono di contare, gli accordi sarebbero tre, ma tutti riconducibili a uno. E né quei tre riconducibili a uno, né l’uno che è anche trino, esisterebbero davvero. almeno secondo la narrazione leghista: una specie di transubstantiatio salvinorum o meglio salvinorum transubstantiationis.

 

(21 febbraio 2024)

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