di Claudio Desirò
Tramonta il sole su un 2023 a tratti imbarazzante con un finale ricco di scenette circensi, che seguono il filo conduttore di questi 12 mesi. Un anno caratterizzato a livello internazionale da una guerra ormai dimenticata nel cuore dell’Europa e dall’attacco terroristico e genocida di Hamas, che ha scatenato una nuova ondata di antisemitismo occidentale. In questo scenario preoccupante, la nostra classe politica di punta non ha mancato di rimarcare il continuo crollo qualitativo che la contraddistingue.
Una decadenza pressoché inarrestabile che in questi ultimi giorni di dicembre si evidenzia dai finti confronti televisivi montati ad arte dall’avvocato del popolo; dalle polemiche riguardanti i redditi dei parlamentari, che portano il pseudo liberale Calenda ad inerpicarsi in percorsi accidentati contro chi ha la fortuna di guadagnare più di lui; e con il redivivo Di Battista che attribuisce passaporto palestinese ad un bambino nato 2023 anni fa, tempo in cui la Palestina non esisteva. E’ il potere della cultura infusa.
D’altronde, un 2023 caratterizzato dalle innumerevoli gaffe del Ministro dell’Agricoltura, non poteva chiudersi diversamente.
Ed in attesa dell’inizio del nuovo anno, armiamoci di santa pazienza e di tanti pop corn per continuare a gustarci il pessimo spettacolo in scena: con questi attori principali, difficile assistere ad uno spettacolo di più alto livello.
(29 dicembre 2023)
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