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Cop 28. Non gli importava nulla ma hanno dovuto decidere

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Non gliene fregava un accidente, ma di fronte all’ineluttabile – il cambiamento irreversibile del clima che è appena dietro l’angolo, e stavolta sul serio – ecco che anche chi lucra (e troverà il modo di continuare a lucrare) sui combustibili fossili trova un accordo. O meglio: c’è un linguaggio. Perché gli umani potenti del mondo hanno dovuto discutere per ore e ore e ore per arrivare alla definizione di “transition away”, traducibile per comodità con fuoriuscita anche se è un’altra cosa, che hanno immediatamente celebrato come “Accordo storico”. Ma è solo una definizione.

Hanno subito festeggiato a partorito titoloni i lillipuziani del pianeta fossile perché “Per la prima volta in assoluto c’è un linguaggio sull’uscita dei combustibili fossili” come hanno subito sottolineato le parole di Sultan Al Jaber innescando uno scroscio di applausi nella sala della plenaria di Cop28. Anche l’americano John Kerry e l’inviato speciale cinese Xie Zhenhua, applaudono e si danno la mano. Poi vedremo cosa faranno sul serio. Entusiasti anche la spagnola Ribera e l’inviato speciale Ue per il clima. Si sarebbe alla fine dei combustibili fossili iniziando oggi la transition away che dovrebbe portare il mondo fuori dal fossile per il 2050. Ci permettiamo di non essere per nulla ottimisti e di stare alla finestra. Nonostante gli entusiasmi scatenatisi all’alba del 13 dicembre 2023.

Perché c’è ambiguità su ogni punto di quello che viene chiamato accordo (ogni punto è ripreso da Repubblica a cui vi rimandiamo per correttezza professionale) del quale ricordiamo proprio quello che cita transition away:

  • Transition away dai combustibili fossili nei sistemi energetici, in modo giusto, ordinato e equo, accelerando l’azione in questo decennio critico, in modo da raggiungere lo zero netto entro il 2050 in linea con la scienza;

quel “in modo giusto, ordinato e equo” rimanda alla solita abitudine, pessima abitudine umana di fare un po’ quello che gli pare e se non ti va bene lo faccio lo stesso avendo ognuno di noi la sua personale traduzione di “giusto, ordinato e equo”. Dunque non resta che aspettare evitando di precipitare nell’entusiasmo da mainstream e continuando ad osservare, registrare e, quando si può, commentare (e a questo proposito occorre ricordare che proprio la tanto bistrattata Unione Europea è una delle poche potenze mondiali ad avere fatto la sua parte riuscendo a ridurre di oltre il 30% le sue emissioni da fossile con la disgrazie che il totale delle emissioni targate Bruxelles non rappresentano che il 7,9% del totale mondiale).

 

 

(13 dicembre 2023)

©gaiaitalia.com 2023 – diritti riservati, riproduzione vietata

 





 

 

 

 

 

 

 



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