di Giovanna Di Rosa
La giornalista russa che ha interrotto con un cartello di protesta il telegiornale di maggior ascolto in Russia, manifestando platealmente – e con che coraggio! – la sua opposizione alla guerra e richiamando i Russi ad un risveglio immediato, dopo essere scomparsa per diverse ore è riapparsa e pare verrà multata con una multa di 30mila rubli (280 dollari) per aver incitato alla protesta nel messaggio che aveva registrato prima di protestare durante il telegiornale della sera sul Primo canale della Televisione russa. La protesta plateale (foto in alto) messa in atto costerà forse molto più cara a Marina Ovsyannikova.
Sul caso si attendono sviluppi, ma considerando la censura per legge approvata da Putin e dalla sua cricca subito dopo l’inizio dell’invasione in Ucraina è possibile che la donna venga giudicata nel quadro della nuova legge che considera reato penale denigrare le forze armate, soprattutto quando non le hai denigrate, ma hai semplicemente detto che c’è una guerra.
Per quell’interruzione e quel cartello Ovsyannikova è stata interrogata per 14 ore.
(15 marzo 2022)
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