di G.G. #Politica
Basterebbe a commentare l’intero intervento di Matteo Salvini a Titolo V l’affermazione “Io ho lavorato, da Ministro, con tutta l’Europa e non ho avuto problemi con nessuno”: la realtà è nota e non è esattamente quella raccontata da Salvini. A chiudere ulteriormente la discussione basterebbe un’affermazione successiva che diceva “I ristoranti ora sono chiusi perché c’è il coprifuoco” quando la trasmissione aveva appena messo in onda un servizio dove i ristoranti erano aperti – uno di questi con Sgarbi e compagnia privilegiata seduti al tavolo, mascherina niente. A parte quella di Sgarbi.
Si incazza e arrossisce perché non lo lasciano dire ciò che vuole dire e lo contraddicono, definisce Conte “amico di Trump” (vedi foto a lato) e presidente del Consiglio eletto con la benedizione del tycoon – ergo Conte è trumpiano; dice tutto e il contrario di tutto e riesce ad inserire un capolavoro straordinario quando parla della pandemia e della necessità di sicurezza, vestendo i panni del buon padre di famiglia e dicendo che “se non c’è sicurezza non si può andare a scuola”. Ripete fino alla fine che “le soluzioni ci sono”, ma non ne elenca nemmeno una; non raccoglie fingendo di non sentirle le punzecchiature puntuali di Ferruccio De Bortoli e dice di augurarsi che non ci siano persone in giro per il Senato ad offrire poltrone tirando in ballo il mercato delle vacche di berlusconiana memoria e i due milioni di euro (o erano tre) al senatorio De Gregorio.
De Bortoli gli dice: “Lei era già lì”. Lui non raccoglie.
Rimaniamo basiti: le foto di Salvini in assembramento e senza mascherina – selfie, in gran parte – dell’estate scorsa sono ancora vive nella memoria di tutti noi e nella memoria del web, che non perdona.
(15 gennaio 2021)
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