di Daniele Santi
Tuonava lo Zar che l’80% dei russi adora come un dio in terra, misteri della fede ortodossa, contro l’Occidente che vuole affamare la Russia, dopo che la banca centrale del paese ha dovuto investire montagne di denaro per salvare le chiappe al rublo ed al suo presidente. E’ l’occidente cattivo, gridava Putin in un testosteronico eccesso di nazionalismo – unico linguaggio che i russi comprendono, a voler distruggere l’economia russa.
Non ha detto nulla, pare, sul fatto che l’economia russa è basata quasi esclusivamente sul petrolio ed il gas (che deve arricchisce l’oligarchia al potere che alimenta e sostiene Putin e provoca conflitti territoriali e neoespansionismi a danno dei paesi ex satelliti dell’Urss) e che questo la rende partcolarmente vulnerabile ad ogni flatulenza del mercato. Di questo nulla disse, lo Zar.
La colpa è sempre di qualcun altro.
(19 dicembre 2014)
©gaiaitalia.com 2014 – diritti riservati – riproduzione vietata