Il giorno successivo all’allontanamento di 20 ragazze presuntamente lesbiche da scuola per impedire loro di “contagiare” le loro compagne il governo dell’Uganda non potendo varare la pena di morte per gli omosessuali ha varato la pena di morte civile: a chi consuma rapporti omosessuali consenzienti verrà infatti commincato l’ergastolo.
Una legge vergognosa, ingiustificata ed ingiustificabile, frutto di manovre di potere con la complicità di certi integralisti evangelici americani, dei quali abbiamo abbondanetemente aprlato sulle nostre pagine, dalla nostra nascita.
Frank Mugisha, attivista gay ugandese, ha commentato “da oggi sono ufficialmente nella clandestinità da cittadino innocente”. Furiosi gli Stati Uniti che pensano a pesanti embarghi economici nei confronti del paese.
Il bando degli omosessuali è stato proposto affinché l’omosessualità “veicolata dall’Occidente, dato che non esiste in Africa”, non facesse vittime [sic] tra i “bambini”, sotto la minaccia quitidiana [sic] della “pericolosa perversione”.
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