di Ghita Gradita
Con genitori molto anziani, per fortuna in ottima salute, e che per amore mica per forza, vuoi visitare non appena ti è possibile vuoi visitare, come è giusto che sia, ti vedi costretta ad avere in sottofondo la demenziale geronto-televisione di stato a guida Meloni.
Conduttrici e conduttori sempre più in là con gli anni, esperti ed espertesse incapaci, o meglio costretti (e costrettesse) a leggere il gobbo senza che nessuno spieghi loro come leggere guardando in camera; concetti complessi [sic] semplificati a un punto tale da trasformarli in qualcosa di differente da ciò che erano e cantanti almeno over 75 sennò non li vogliono, che dissertano, dietro richiesta, di politica, religione, finanza, dando prova oltre che di essere vetusti di essere anche ignoranti, o almeno inconsapevoli: non che non sia una terribile segno dei tempi. E, vi è noto, le grandi scelte culturali scelgon il tempo.
E anche come prenderci per i fondelli per bene.
Dentro quello che rimane poco e pochissimo: Le Belve, con una Francesca Fagnani che intelligentemente scarnifica i suoi ospiti; il solito Report, programma che non amiamo ma che almeno dà la gioia di sapere che si può dare fastidio facendo il minimo indispensabile e i soliti giochi per famiglia di nessunissima sostanza frutto i format consolidati da milioni di ascolti ad ogni stagione. Non che sul fronte Mediaset vada meglio.
Un velo pietoso sui TG: inguardabili e inascoltabili. Non dicono nulla di ciò che succede e raccontano tanto di quello che non accade, reinventandosi la realtà. Più che informazione è fantascienza. Da supermercato del bignamino usato.
(10 maggio 2025)
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