di Giovanna di Rosa
Per decidere l’espulsione di massa di cittadini venezuelani, con benestare degli elettori venezuelani che l’hanno votato (ho sentito intervista raccapriccianti nel periodo pre-elettorale), appartenenti a una gang, Trump ha deciso di applicare le regole dell’Alien Enemies Act del 1798, una misura approvata 227 anni fa con il fine di essere applicata solo in tempo di guerra. Ed è solo il Congresso degli Stati Uniti che può decidere se gli USA cono in guerra o no. Così ha statuito il giudice federale che ha bloccato temporaneamente l’utilizzo di questa legge da parte dell’amministrazione Trump.
Il presidente che vuole annettere il Canada (e i canadesi chiedono di essere membri dell’UE) e pretende uova da Copenaghen, perché in USA costano troppo e gli americani, anche quelli che l’hanno votato, non se le possono più permettere, aveva deciso di applicare l’Alien Enemies Act il 15 marzo al fine di procedere alla deportazione di cinque cittadini venezuelani appartenenti alla gang Tren de Aragua definenita, con il solito stile flautato, “un’organizzazione terroristica straniera composta da migliaia di membri, molti dei quali residenti illegalmente negli Stati Uniti, che stanno conducendo una guerra fatta di azioni ostili contro gli Stati Uniti”.
In realtà una gang di delinquentelli da due soldi che si sono persino fatti beccare perché i terroristi, e le tristi vicende mediorientali lo dimostrano, li prendi con meno facilità.
Dopo la decisione del tribunale, sull’onda di un’ondata di indignazione sollevata da diverse organizzazioni impegnate nella tutela dei diritti civili, è arrivata rapida la risposta del segretario di Stato, Marco Rubio secondo il quale le deportazioni avverranno lo stesso. Poi tra il dire e il fare, come sappiamo bene in questo paese, c’è tutto un globo terracqueo di mezzo.
(16 marzo 2025)
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