di Giovanna Di Rosa
Parrebbe soltanto rimandata la data delle dimissioni di Santanchè, sempre più improbabile ministra con il coraggio di definire il suo un mandato per competenza, che è stata salvata un’altra volta dal Governo. I soliti comunisti boccaloni che hanno in odio la ricchezza, dicono che la dimetteranno, per amore o per forza e comunque per mia volontà il prossimo 26 marzo.
Superando la nuova prova d’aula la ministra del Turismo Daniela Santanchè è riuscita anche a superare se stessa non soltanto per il discorso che apparentemente non faceva una grinza, ma per avere detto a chi ne chiede le dimissioni “voi non siete contro la povertà, siete contro la ricchezza” (traduzione: io sono ricca e voi mi odiate per questo); si è lungo dilungata su questioni fondamentali come l’eleganza e la cura di sé, ritenendosi evidentemente una donna elegante (traduzione: io sono favolosa e voi delle cesse e mi odiate per questo) insieme a una lunga serie di questioni legate alla sua augusta carica di nessuna e men che meno nessunissima importanza.
Insomma è salva anche stavolta: vedremo per quanto. La mozione di sfiducia era stata presentata alla Camera dal Movimento Cinque Stelle e sottoscritta dal Partito democratico e da Alleanza verdi e sinistra dopo il rinvio a giudizio alla ministrissima per falso in bilancio nell’inchiesta sulla società Visibilia è stata respinta. I voti contrari sono stati 206, i si 134 e 1 astenuto.
(25 febbraio 2025)
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