di Vittorio Lussana
Un nuovo episodio della saga Sangiuliano-Boccia si è consumato negli studi romani di Mediaset. Quelli sul Palatino, tanto per intenderci, in cui Roma, anticamente, venne fondata e dove Bianca Berlinguer ha dovuto prendere atto, a quasi 3 mila anni di distanza, che le oche del Campidoglio son sempre fatte a modo loro. Ecco il motivo atavico per cui la signora Boccia ha deciso di mandare a monte una specie di ‘una contro tutte’, con Concita Di Gregorio, Annalisa Chirico e la stessa Bianca Berlinguer.
La signora, adesso, comincerà a frequentare i circuiti del giornalismo televisivo: siamo pronti a scommetterci. Indubbiamente, ha dimostrato nervi saldi e molto autocontrollo nella vicenda che l’ha vista protagonista con l’ex ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. Quindi, adesso sappiamo come andrà a finire: diventerà un nuovo personaggio televisivo entrando, di fatto, nel giro delle opinioniste-influencer.
Di abbandonarla all’oblio, insomma, neanche se ne parla. Anche perché, la sua vicenda avrà degli strascichi legali: la Camera della Moda di Milano, infatti, ha presentato una diffida verso la signora, per aver fondato la Fashion Week Milano Moda. Una sorta di scatola vuota, che richiama molto da vicino la prestigiosa Milano Fashion Week. La signora Boccia sapeva benissimo che, cambiando l’ordine degli addendi, poteva dar luogo a equivoci e confusioni. Ma si badi bene: non si tratta di un plagio vero e proprio, perché le parole che compongono il marchio ufficiale della settimana milanese sono talmente di uso comune da appartenere alla categoria dei termini generici. Tuttavia, il marchio inventato dalla signora pompeiana vìola un secondo principio, che forse ella non conosce e che risulta assai più insidioso del semplice plagio: quello di confondibilità. Ed è, infatti, questo l’equivoco su cui ha spesso giocato in passato, la signora Boccia. Soprattutto a Roma, in cui nessuno capisce un’emerita sega di capitalismo moderno.
Anche la Camera dei deputati ha riunito, in questi giorni, il proprio Comitato di sicurezza per via delle riprese che Boccia ha effettuato tramite una mini-telecamera nascosta negli occhiali. Palazzo Montecitorio, infatti, ha dei luoghi appositi e diverse sale in cui è consentito “riprendere delle immagini”, come dicono i ragazzi delle varie troupe televisive. A cominciare, naturalmente, dalla Sala Stampa presso l’entrata di via del Seminario, dove in genere i giornalisti “politici” (così siamo chiamati noialtri nelle redazioni, ndr) sono accreditati. Ma al di là di queste sale, alla Camera non si possono effettuare riprese televisive, poiché si potrebbe involontariamente suggerire a terroristi e malintenzionati di ogni risma luoghi insospettabili dove poter, eventualmente, portare a compimento un attentato o celare un ordigno Di questi tempi, non si può scherzare. E ben presto, anche la signora se ne accorgerà.
C’è da dire che la tipologia di donna, televisivamente parlando, è interessante dal punto di vista dell’immagine. Dunque, qualcuno sta già pensando di utilizzarla in qualche modo. D’altronde, gli Sgarbi e i Morgan stanno invecchiando piuttosto male. E c’è penuria di volti nuovi. In verità, questo genere di impiego noi lo stavamo ipotizzando per Chiara Ferragni, anche lei travolta dal Pandorogate. Ma per il momento, l’influencer cremonese starebbe ancora vagando per le strade di Como alla ricerca di un nuovo fidanzato. In ogni caso, Ferragni è un prodotto tipicamente lombardo, assai lontana dalle unghiette di romane e napoletane: bisognerà attendere. Invece, nel caso di Boccia, la signora sembra già in parte addestrata: l’immagine non è male e si potrebbe provare.
D’altronde, se è riuscito Mauro Corona a entrare nel circuito degli opinionisti, può farcela anche l’infernale Maria Rosaria. E senza l’aiuto di Pingitore, che ormai si aggira per le vie del centro di Roma, lamentandosi del politicamente corretto come “nuova religione degli imbecilli”. Una tipologia di pensiero che non si chiavama neanche così, in origine, bensì: “pensiero dominante”. Esso era stato pensato come forma di bon ton, di fronte ai tanti cavernicoli che giungevano all’orizzonte e che il mondo della televisione italiana tendeva, regolarmente, ad accaparrarsi. E qui, si potrebbe anche fare una lunga lista di personaggetti, ma ve la risparmiamo per carità di Patria.
Sia come sia, cara televisione italiana, ti ringraziamo ancora una volta per il tuo pessimo contributo: quando c’è da andare a pescare nella spazzatura, sei sempre la prima della classe.
(11 settembre 2024)
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