di Paolo M. Minciotti #LGBTI twitter@gaiaitaliacom #Disney
Eccoli di nuovo i favolosi di Pro Vita a scagliarsi contro l’immoralità imperante e chiedere l’oscuramento – insieme all’oscurantismo – del cartone animato Disney “Ducktales” perché ci sono due paperi gay. Orrore, morte, disperazione, vergogna, scandalo, immoralità.
E’ una giusta causa, quella di Pro Vita, no?
Dunque ci permettiamo di suggerire loro che oltre ai paperi gay del cartone animato Disney ci sarebbero altre battaglie, ben più utili, da combattere. Senza scomodare la finestra di Overton. Perché effettivamente c’è del male profondo nei fumetti, non solo nella mente bacata di chi li guarda: guardate ad esempio a Tex Willer e Kit Carson, 710 mesi di vita ed avventure in comune e mai una donna; l’Uomo Ragno, pacco in evidenza, sicura istigazione al culto del fallo. Per tornare alla Disney: una fanciulla vergine – presumibilmente – che si mette a vivere con sette nani – non per ricordare la pornografica leggenda che riguarda i nani; Topolino e Minnie, coppia di fatto con due figlioli; Paperino e Paperina, coppia di fatto con sei tra figli e figlie la cui differenza sessuale – girano senza mutande! – non si nota nelle differenze usuali, non sarà che uno dei due è un/una trans?… E di Pippo e Pluto vogliamo parlarne? Due cani, uno bipede e uno al guinzaglio: sicuro indice di rapporto sadomaso. Paperinik, personaggio notturno che si veste di latex… Va tutto bene invece sul messaggio che dai Disney arriva sull’eccessiva importanza data al denaro, da Paperon De Paperoni e Rockefeller.
E vogliamo parlare del papero maschiaccio che vive a casa di Nonna Papera? Il buon Ciccio? Non vi suggerisce forse l’immorale approfittarsi, forse in cambio di innominabili favori sessuali, di una povera vecchia?
Insomma, è bene tenere gli occhi aperti sulla pericolosità di certi messaggi come quelli indicati da Pro Vita e chiudere gli occhi e non dire parola sull’immoralità di certi politici che di fantomatiche apparizioni notturne di celesti signore slovene, fanno slogan, e non citare nemmeno per scherzo -ad esempio – l’immondo fenomeno dei preti pedofili nella Chiesa Cattolica.
O, come Pro Vita, anche noi ci siamo persi qualcosa?
(12 dicembre 2019)
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