di Vittorio Lussana #Giustappunto! twitter@vittoriolussana #politica
Sotto il profilo dell’analisi socio-economica, noi restiamo alquanto perplessi. Visti i casi più e meno recenti, risulta quanto mai evidente come certi imprenditori si dovrebbero astenere dall’entrare in politica, per continuare a fare il proprio mestiere. Le tempistiche decisionali sono diverse. E, dal punto di vista materiale, il loro individualismo dirigista conduce alla diffusione di una mentalità autoreferenziale, che finisce con l’innescare gravi processi di de-istituzionalizzazine. Ciò detto, appare anche opportuno sottolineare come certe derive vadano combattute per le loro incongruenze, senza tuttavia degenerare negli attacchi personali.
Quel che emerge con sempre maggior evidenza è una precisa mentalità opportunistica, che fotografa il vero errore di fondo commesso dalla politica italiana negli anni ’90 del secolo scorso: affidarsi ad altri mondi e ad altri ‘ambienti’ i quali, in realtà, hanno dimostrato estemporaneità, improvvisazione, incompetenza. Tale richiamo è legato alla speranza che l’Italia possa emergere dalla propria condizione di profondissima crisi, accertando finalmente come il Paese sia stato attraversato da una sprovvedutezza antropologica derivata da un profondissimo deficit culturale e identitario. Un genere di ingenuità che ha condotto molte trasmissioni televisive a valorizzare personaggi discutibili, che a loro volta hanno ingenerato, se possibile, ancora maggior confusione e superficialità. La decisione migliore, giunti a questo punto, sarebbe perciò quella di un commissariamento temporaneo dell’Italia da parte dell’Unione europea, che dia modo al Paese di predisporre una serie di provvedimenti che lo conducano, nel giro di un anno, verso una nuova consultazione elettorale maggiormente indirizzata verso un obiettivo di governabilità, anche al fine di abbandonare una serie di luoghi comuni finalizzati unicamente a generare mostruosi ‘leviatani’ pur di delegittimare interlocutori e avversari politici. Questa sembra essere, per il nostro Paese, la sola e unica via d’uscita, poiché è evidente come le nostre attuali forze politiche non siano in grado di governarci in questa fase di uscita da una lunghissima stagnazione, la quale ha ovviamente inciso anch’essa nel causare un’assai discutibile ‘guerra tra poveri’.
Certi ‘guasti’ sono sotto gli occhi di tutti. A cominciare dalla lunga ‘vicenda-Alitalia’: un ‘caso’ d’incapacità tutta italiana, che basta e avanza nel dimostrare il nostro assunto. Siamo alla vigilia di nuove svolte tecnologiche decisive, come quella delle ‘criptovalute’, le quali sono destinate a spazzare via le tante, troppe, polemiche monetarie di questi ultimi anni, sollevate ad arte al fine d’intestare tutte le colpe di una profonda fase recessiva, totalmente esogena alla Ue, a un solo e unico fattore. Un modo di mentire a dir poco inqualificabile, che ha contagiato anche gli ambienti più autorevoli del nostro mondo intellettuale.
Se gli italiani non sono in grado di darsi un esecutivo, meglio affidarsi a chi non professa catartiche e singolari teorie di suicidio gabellate come soluzioni salvifiche e assolute, accusando sempre e unicamente gli altri di difetti ed errori che sono soprattutto i propri. E che ormai rappresentano la prova più evidente di un fallimento storico a dir poco clamoroso.
(19 aprile 2018)
©gaiaitalia.com 2018 – diritti riservati, riproduzione vietata
Iscrivetevi alla nostra newsletter (saremo molto rispettosi, non più di due invii al mese)