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Vorremmo chiedere con leggerezza ad Amazon, a quando le catene con microchip alle caviglie…

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foto: huffingtonpost.it

di Il Capo #schiavimoderni twitter@gaiaitaliacom #lavoro

 

 

L’obiezione che viene dalla sinistra sinistra, quella che noi non siamo nemmeno degni di nominarla in quanto impuri, recita pressappoco che essendo contenuta nel jobs-act una norma che consente di monitorare i lavoratori, pur senza specificare che sia necessario il braccialetto, altri strumenti, lo schiavista o il caporale con la frusta, e avendo detto Amazon che rispetterà la legge italiana, rappresentata appunto dal jobs-act il problema non sta nel braccialetto di Amazon, ma nella legge italiana, ergo la colpa è di Matteo Renzi.

La trasmissione di Radio24 “I Funamboli”, che non si capisce da dove venga il titolo, forse dall’equilibrismo che pretendono di dimostrare nel corso del loro programma, senza riuscirci, sbilanciati come sono sempre spaventosamente a destra, quella più becera, stamattina (è il 2 febbraio, ndr) ironizzava sui braccialetti di Amazon per ricevere ordini dai clienti, ordini dall’alto ed evidentemente controllare la produttività. Un ascoltatore, uno di quelli mattacchioni che fanno tanto ridere, faceva sbellicare dalle risate i tre conduttori con un intervento che diceva di impiantare negli operai microchip come nei cani, perché l’ironia è una cosa seria.

Ma la notizia più importante di tutta la storia è che Susanna Camusso tace o quasi. Come una regina offre un delizioso verbo dicendo che l’iniziativa di Amazon “si commenta da sé”. Come certe brevi e partecipate dichiarazioni. Tace Fassina, tace la SI dei tailleur e dei rolex e chi parla è Gentiloni. Insomma la segretaria generale che ha avvallato tutto il bruttume che è stato votato durante il governo Monti con il benestare degli attuali esponenti pro-lavoratori ora ammassatisi dentro il contenitore del 5% chiamato Liberi e Uguali, con l’accordo dei sindacati guidati proprio da Susanna Camusso e prima da Guglielmo Epifani, di fronte all’ardire di Amazon stanno zitti o quasi: perché in campagna elettorale tutto deve servire per dare la colpa a qualcun altro ed ogni dichiarazione va soppesata infinite volte. Anche questa, non solo i braccialetti di Amazon, è una spia del reale interesse che la classe dirigente – tutta! – ha verso i lavoratori, nonostante i fiumi di parole.

Per tornare al braccialetto elettronico di Amazon, prendiamo a prestito le parole di Repubblica che parla di uno strumento elettronico in grado di monitorare con precisione dove si mettono le mani, vibrando per guidarle nella giusta direzione e di fatto controllando tutti i loro movimenti, insomma quando me lo esco in bagno il braccialetto dirà al computer centrale se lo è uscito e per quanti secondi: la famosa pipì a tempo. Attendiamo la sperimentazione del computer voyeur. Il premier Gentiloni se l’è presa con Amazon che se l’è presa con Gentiloni: “In tutti i Paesi in cui operiamo rispettiamo in maniera rigorosa tutte le regolamentazioni in materia di lavoro”, dev’essere proprio a causa di quel rigore che i lavoratori del colosso dell’uomo più ricco del mondo hanno scioperato il 24 novembre ed il 21 dicembre scorsi. Perché con il rigore non si scherza.

Proprio per quello ci chiediamo, legittimamente, se per suscitare una qualsiasi reazione della silente Camusso si debba aspettare che un’amazon qualsiasi sperimenti il microchip nelle catene da mettersi alle caviglie per controllare i metri percorsi in un giorno all’interno dello spazio di lavoro. Lo diciamo dal punto di vista della sinistra sinistra che però dovrebbe restare tranquilla perché per ora nessuna ditta sembra essere disposta a rischiare tanto.

E’ evidente però, come scrive anche GeekWire, che la tecnologia applicata ai braccialetti consentirà agli stessi di triangolarsi con i sensori sugli scaffali dei prodotti in modo da far sapere immediatamente ai dipendenti se hanno preso il giusto prodotto dalla mensola. Dunque i braccialetti servirebbero a misurare la posizione della mano di un dipendente in relazione a uno scaffale, e non a controllarne i movimenti durante l’orario di lavoro.

Se consideriamo però i recenti scioperi, e le forti critiche alle condizioni di lavoro imposte da Amazon ai suoi dipendenti, non solo in Italia, la già citata pipì a tempo, il rischio che la nuova tecnologia del braccialetto si traduca in un eccessivo controllo sul loro lavoro è reale. Di quello si dovrebbe parlare a beneficio dei lavoratori e non delle presunte colpe del jobs-act a beneficio elettorale.

 




(2 febbraio 2018)

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