
di Giovanna Di Rosa
Il demente italiano noto como ultrà (il suo nome? gli si dà troppa importanza a nominarlo!) e già sottoposto a misure preventive per atti di violenza (il Daspo) ha prima chiamato “scimmia” la compagna del ragazzo di colore che voleva provocare quindi, alla reazione di questi, lo ha ammazzato a botte. E’ successo a Fermo. Ne diranno di tutti i colori, si soffermeranno sul poveraccio ammazzato da un ultrà a 36anni dopo avere chiesto asilo politico per non essere ammazzato da Boko Haram; si interrogheranno (basta!) e sulle ragioni di tanta violenza. Noi, da parte nostra, crediamo che questa sottocultura violenta che nel calcio e nelle tifoserie più estreme trova rifugio per la sua anima violenta, razzista, intollerante, fascista ed assassina, vada sradicata a tutti i costi. Di pietismi gratuiti e falsi ne abbiamo sentiti e letti fin troppi. Ora lasciate in pace Emmanuel morto ammazzato a botte da un ultrà ed occupatevi dell’ultrà e di tutti i potenziali assassini violenti come lui. Con fatti politici precisi, voi che avete paura che la lotta alle tifoserie violente svuoti il vostro consenso elettorale, e non con i bla bla bla che non servono a nulla. Da tanti cittadini che non ne possono più, avrete il plauso che le azioni meritorie ricevono.
(6 luglio 2016)
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