di Daniele Santi
Il Movimento 5 Stelle tornerà a partecipare ai programmi Rai, ma noi che siamo distratti dell’assenza annunciata, imposta e megafonata, non ce n’eravamo accorti. Abbiamo visto Luigi Di Maio, abbiamo visto Giuseppe Conte, abbiamo visto da Fabio Fazio il M5S Spadafora, che parla della sua omosessualità e lo mettono in croce, insomma non è che il M5S in televisione non ci sia andato più dai tempi del primo annuncio contiano poi rettificato in un non c’andremo più, ma qualche volta sì?
Cosa ci siam persi? Il tempo che passa, probabilmente. I sondaggi in picchiata, forse. Persino Travaglio che è incazzato nero si chiedeva le ragioni del gran rifiuto e ora si trova a fare battaglie politiche da direttore di giornale, in modo pienamente legittimo, a lui piacendo. Poi la decisione che Giuseppe Conte comunica come solo Giuseppe Conte sa fare: “L’assenza simbolica dalle testate del servizio pubblico radiotelevisivo sulla quale avevamo collegialmente convenuto lo scorso 17 novembre. Una decisione che matura in uno dei momenti più delicati e difficili di questa pandemia, in cui è indispensabile metterci la faccia e avere un filo diretto con gli italiani per spiegare le decisioni con trasparenza e trasmettere forza e fiducia”.
Poi c’è un 32,8% di seggi da far contare nell’elezione del nuovo presidente della Repubblica anche se Conte, che è un signore, non lo dice.
(12 gennaio 2022)
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