di Giovanna Di Rosa
Sarebbe pronta, anzi, prontissima, alla candidatura alle prossime politiche 2027 con accesso diretto a una poltronissima al Senato: e finalmente, dopo tanto durissimo lavoro dietro le quinte, Arianna Meloni quella che con grazie, tatto e tanto, ma tanto buon gusto, dice ai giornalisti voi vi dovete curare è pronta per il balzo in Transatlantico con la un’ottima scialuppa di salvataggio: la sorella Presidenta del Consiglio.
La notizia è pubblicata dal Corriere che si rende conto che il condizionale è d’obbligo e parla di “ultimo balzo nella politica dopo una trentennale militanza iniziata come ombra di Giorgia, tra la sezione casalinga della Garbatella e quella pedagogica di Colle Oppio”; sarebbe un balzo che restituirebbe onore a una donna che non si è mai risparmiata nemmeno quando doveva affrontare i compiti più umili (tipo dicono i soliti pettegoli chiamare per ricordare le riunioni dalla cabina telefonica più vicina).
Sarebbe forse il primo passo verso un nuovo tipo di Repubblica: la Repubblica Dinastica d’Italia, con nuova costituzione e nuovo Art.1 possibile (“L’Italia è una repubblica basata sulla famiglia, basta che stare in quella giusta e avere molto culo”) ad appannaggio dell’augusta dinastia Meloni legata a – e in collaborazione con – la dorata discendenza dell’Unto del Signore. Lei naturalmente non conferma. Né smentisce. Per farlo dovrebbe parlare coi giornalisti che per lei sono, notoriamente, quelli che vi dovete curare.
Ora mancherebbe solo l’idea meravigliosa della candidatura della madre di entrambe. Una nuova trinità al femminile. Giustamente: dio, patria e famiglia.
(2 gennaio 2025)
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