Secondo uno dei soliti quotidiani comunisti che si mettono di traverso alle geniali intuizioni che portano a leggi indimenticabili – noterete come questo governo abbia promulgato quasi esclusivamente leggi punitive lasciando da parte concetti di nessunissima importanza come il miglioramento della qualità della vita, piani industriali di amplissimo respiro, modernizzazione del paese – si sarebbe verificato l’ennesimo fatto increscioso determinato da un altro dei tanti capolavori di Salvini.
Parrebbe infatti che l’entrata in vigore del nuovo Codice della Strada fortissimamente voluto dal ministro delle Infrastrutture, oltre a garantire l’arresto per aver assunto marijuana anche giorni prima, non abbia messo in conto il fatto irrilevante che i test rapidi salivari utilizzati dalle forze dell’ordine non rilevano droghe pericolose come fentanyl e ketamina. Un dettaglio frutto delle modifiche all’articolo 187 del Codice, forse vergate un po’ troppo in fretta. Come scrive l’Huffington Post, ci sono polemiche.
La norma, come è noto, non vede più come “necessaria” la necessità di dimostrare uno “stato di alterazione psico-fisica” alla guida: è infatti sufficiente risultare positivi ai test per incorrere nel ritiro della patente e in un processo penale, anche se l’assunzione è avvenuta giorni prima e non ha effetti residui. Ci si chiede, qualora il test avesse davvero quel difettuccio, come mai droghe come fentanyl, ketamina e anche metadone, a volercelo proprio infilare, non vengano rilevati dal kit dei test rapidi salivari messi a disposizione delle forze dell’Ordine.
(20 dicembre 2024)
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