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Precipita la situazione in Siria, media internazionali parlano di golpe imminente. Ucciso il leader dei ribelli in un attacco aereo

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Mentre alcuni media danno per certa la morte del capo dei jihadisti ribelli che sarebbe stato “ucciso in un raid aereo”, ma la notizia non ha ancora trovato conferma ufficiale, risuona la voce afona del dittatore Bashar-al-Assad che da un luogo sconosciuto tuona il suo “Sconfiggeremo i ribelli”. Lui, nel frattempo, viene dato al sicuro a Mosca sotto protezione del Cremlino e del suo alleato di ferro Vladimir Putin. La ribellione jihadista  in Siria però continua, nonostante le frasi ad effetto di chi non è per la strada a sparare. Preso l’aeroporto i ribelli rivendicano l’abbattimento di un aereo russo. Ma nemmeno questa notizia è confermata ufficialmente.

Gli Stati Uniti hanno reso noto di imputare la conquista della città siriana di Aleppo  alla “dipendenza” del regime di Bashar al-Assad da Russia e Iran e al persistente “rifiuto del regime di Assad di impegnarsi nel processo politico”. Secondo la Casa Bianca, che ha diramato un comunicato, è stata proprio la “dipendenza dalla Russia e dall’Iran” a “creare le condizioni per gli eventi attuali, tra cui il crollo delle linee controllate dal regime di Assad nel nord-ovest della Siria”.
Secondo gli attivisti dell’Osservatorio siriano per i diritti umani i ribelli jihadisti di Hayat Tahrir al-Sham – una delle tante estensioni di Al-Qaeda – controllano ormai la città di Aleppo, anche se non i quartieri controllati dalle forze curde.

Nel frattempo il ministro degli Esteri Tajani si distingue riferendo “preoccupazione” per le tensioni in Siria, ma il suo problema è “che si rischia un collasso migratorio”. L’eccesso di umana compassione si è avuto all’assemblea di Noi Moderati.

30 novembre 2024, ore 20.25

Le forze jihadiste hanno nuovamente scatenato l’inferno in Medio Oriente attaccando la Siria di Bashar-al-Assad – che pare essersi rifugiato in Russia – e starebbero per prendere il potere con un rovesciamento del regime assassino del presidente-padrone della Siria come la conosciamo oggi.

Antonio Tajani rassicura gli italiani: “Nessun pericolo per i 300 italiani” e aggiunge che molte delle famiglie sono “miste italo-siriane che per il momento non vogliono lasciare il paese”. Mentre i ribelli jihadisti si dirigono verso Hama – ferma restando la veridicità delle fonti che parlano di golpe in atto a Damasco la Russia di Putin bombarda Aleppo mentre Erdogan si preoccupa che i Curdi non si avvantaggino della rivolta in Siria. Una macelleria voluta dai dittatori autarchici dal potere assoluto mentre Cnn Turk parla di scontri tra fazioni filo-governative che si starebbero verificando a Damasco. Nello specifico si trattarebbe di di scontri armati nel quartiere di Kafr Suse tra la Guardia Repubblicana e la 4ª divisione comandata dal fratello minore del presidente siriano, Maher al Assad, indicato come molto vicino all’Iran. Le forze aeree russe starebbe bombardando le forze ribelli jihadiste filo-turche spalleggiando l’esercito filo-governativo contro le forze d’invasione.

 

Notizia in aggiornamento

 

 

(30 novembre 2024, ultimo aggiornamento 1° dicembre 2024)

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