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Se il delirio d’onnipotenza porta a un sistema politico che non capiscono neanche loro…

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Solo questi qui potevano concepire un sistema politico tale per cui un presidente del consiglio eletto dal popolo non può essere rimosso nemmeno dal popolo che l’ha eletto: siamo al presidente inamovibile voluto dal popolo. Poi ti cambiano la costituzione e diventi l’Ungheria, ma è un dettaglio.

Dunque vogliono il presidente del Consiglio votato dagli italiani, con il presidente della Repubblica che ratifica il risultato elettorale e non nomina più il presidente del Consiglio salvo che la maggioranza che regge quest’ultimo non cada, allora toccherà al presidente della Repubblica nominare un nuovo presidente del Consiglio dentro a quella stessa maggioranza che è appena caduta (perché la poltrona innanzitutto) e procedere poi con la stessa maggioranza che è appena caduta, ma un nuovo presidente del Consiglio partorito dalla stessa maggioranza che reggeva quello di prima che però è stato fatto cadere. Un capolavoro.

Insomma il premierato forte [sic] è un’ennesima trovata pubblicitaria che servirà a questo governo che non sa che pesci pigliare, per distrarre l’opinione pubblica dopo averla fregata con false promesse elettorali e con una finanziaria che toglie tutto quel poco di buono che c’era e lo sostituisce col peggio possibile. Meloni sa che questa sbobba da caserma di quart’ordine non passera mai perché in parlamento non ci sono i voti e affilerà le unghie per accattivarsi il referendum con un quesito affascinante e possibilmente mendace. Le possibilità che faccia la fine di Renzi non sono poche, ma va ricordato che per la validità di un referendum costituzionale non è richiesto un quorum minimo di votanti. È sufficiente che i consensi superino i voti sfavorevoli.

Del resto se il referendum sciaguratamente dovesse passare avranno certamente la bronza di dire che la riforma l’ha voluta il popolo che mazziano per riempirsene le fauci. “Sistema politico unico al mondo”, diranno. Come non credergli.

 

 

(6 novembre 2023)

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