di Giovanna Di Rosa, #politica
Dopo le scorribande salviniane al grido di “No, no e no”, alla fine la Lega vota a favore del decreto sul Green pass perché tra il dire e il fare c’è di mezzo Draghi. Soltanto 45 i leghisti presenti al voto su 132, perché per i leghisti l’Italia è una cosa seria, ma mai come ciò che devono fare fuori dal parlamento.
E così la Lega vota a favore del decreto legge sul Green pass all’esame del Senato: tutti mascherine e propaganda. Sostanza poca. Proprio come i loro candidati alle amministrative. Insieme alla Lega hanno votato sì tutti gli altri gruppi che appoggiano il governo Draghi con i voti contrari di Fratelli d’Italia, Alternativa c’è e alcuni membri del gruppo Misto.
Finale: 259 voti favorevoli, 34 contrari e 2 astenuti. E tanta propaganda che si è bruciata sull’altare del nulla televisivo, evanescenti come soltanto certi proclami come “Stravinceremo” quando i sondaggi ti danno già morto possono essere.
Poi, siccome non si deve solo perdere, ma addirittura straperdere, il Cdm dà il via libera anche al decreto legge che estende l’obbligo di Green pass al personale esterno della scuola e dell’università e prevede invece l’obbligo di vaccino per i lavoratori delle Rsa, anche per quelli esterni; le misure sono previste dal decreto contenente le “Misure urgenti per fronteggiare l’emergenza da Covid-19 in ambito scolastico, della formazione superiore e socio sanitario – assistenziale (Presidenza – Istruzione – Università e ricerca – Salute)”.
Ci attendono altri giorni di propaganda esterna prima di un altro voto favorevole, preceduto da una puntatina di piedi come un voto contrario in commissione. La solita Lega.
(9 settembre 2021)
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