di Daniele Santi
Chiunque sia colpevole di “omosessualità aggravata” (termine raccapricciante che non si capisce cosa voglia dire: nel senso che una volta ogni tanto sì tanto ci giocherelliamo tutti col coso dell’amico e se invece ci facciamo uan vita insieme no? Non che pretenda risposte) andrà in galera a vita, lo ha deciso il governo del Gambia che è poi formato dai burattini che l’orrendo dittatore Yahya Jammeh gestisce come cosa privata.
L’Associated Press riporta la notizia che per alcuni giorni non è trapelata, sottolinenando che il testo della legge ricalca parola per parola la legge antigay approvata in Uganda e poi dichiarata nulla da Corte Costituzionale e che ora Museveni vorrebbe più “leggera” mentre il suo parlamento no.
La legge votata dall‘Assemblea Nazionale dev’essere davvero assurda se un aprtito conservatore e dichiaratamente antigay come il National Reconciliation Party, ha votato contro, allegando che “Secondo il nostro punto di vista gli omosessuali non commettono un crimine che giustifichi il carcere a vita o altri reati” che similarmente meritino la stessa pena.
(9 settembre 2014)
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