di Giovanna Di Rosa
Non solo Virginia Raggi non costruirà funivie, non ci sarà libero scambio e toccherà rinegoziare il debito pubblico di Roma; non solo la storiella della disonestà degli altri e dell’honestate propria rischia di saltare in aria, perché alla fine siamo umani, mica animali; non solo Beppe Grillo non è un politico, non è un comico, non è un capopolo, ma è soltanto un imbonitore pregiudicato. Non soltanto Alessandro Di Battista non è Gesù Cristo, ma è un improvvisato motociclista sedicente politico che gira l’Italia seminando panzane (la chiamano “conversione”, poveracci) contro il referendum di cui sa poco; non soltanto Luigi Di Maio non sa nulla delle cose di cui parla e tantomeno di Medio Oriente, Israele e Hamas, ma si scopre addirittura che le scie chimiche non esistono e sono una bufala (gomblotto!) e che tutta la teoria pentastellata su di esse si basa sul nulla.
Insomma sembra davvero che le sole cose che non son balle nell’architettura a 5Stelle siano le balle che raccontano.
Se fossi un’adepta della setta a 5Stelle mi preoccuperei: se le scie chimiche non esistono, se Raggi è una Sindaca peggiore delle altre che difende i superstipendi dei funzionari proprio come facevano gli altri e si circonda di ex alemanni, se Appendino vive sui fasti di Fassino, se a Livorno ne combinano una dopo l’altra; se a Bagheria poveri noi, se a Parma i consiglieri a 5Stelle si autospospendono pur di non avere più il partito tra gli zebedei, se Pizzarotti chiede conto di un regolamento che non viene presentato mai, se fossi un’adepta della setta a 5Stelle non sarei tranquilla: va a finire che ho sperato in, e votato un, partito che non esisteva. E sarò sempre più incazzata. Pensa che vita…
(18 agosto 2016)
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