E’ così, loro parlano e noi capiamo male. Noi che commentiamo. Dunque il giorno dopo la frase “Quando il popolo vota ha sempre ragione” e “La democrazia fa sempre bene” non lo ha detto. E persino i video presi in diretta sono bugiardi. La Lega aveva precipitosamente corretto il tiro, ma a capire male sono i cronisti e i commentatori. Soprattutto quelli non schierati con l’augusta maggioranza.
“Travisate e strumentalizzate” dice uno dei tanti leghisti che agisce con il mandato di tradurre in roba mangiabile ciò che Salvini scaraventa al suolo: perché per la Lega vale tutto. E poi è colpa di chi riporta testualmente ciò che il politico dice. Altro è ricondurre a un presunto isolamento di Meloni in Europa causato da Salvini e darne una lettura legata a un imminente caduta della coalizione. Questo tipo di traduzione è perfettamente funzionale al gioco di Salvini che lancia la provocazione per giocare di rimpallo sulle capacità (o incapacità) politiche altrui a capo di un partito in caduta libera. Il cerchio si chiuderà dopo le elezioni Europee di giugno, per ora è la solita storia. Per questa destra imbarazzante non sono loro a dire tutto e il contrario di tutto, sono gli organi d’informazione a non essere credibile quando l’unica cosa incredibile è la politica che questi praticano.
E avevamo, dunque, ragione noi: quando Salvini diceva “Quando il popolo vota ha sempre ragione” si riferiva al tracollo del partito che guida. A meno che a non essere credibili siano anche i risultati delle urne.
(19 marzo 2024)
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