di P.M.M.
L’orrore disumano della teocrazia iraniana che odia la vita umana ha avuto un nuovo macabro sussulto di vitalità con l’impiccagione pubblica di un secondo condannato a morte, dopo processo sommario e senza difesa.
Majidreza Rahnavard, 23 anni, è stato impiccato pubblicamente e il suo corpo è stato lasciato appeso alla gru che l’ha ucciso. Il giovane è stato condannato per “moharebeh”, “guerra contro dio”; quel dio che si inventano gli uomini per ammazzare altri uomini si chiama potere e la sua natura non è divina, è demoniaca.
(12 dicembre 2022)
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