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Siamo arrivati all’identificazione dei cittadini per il “timore che possano scatenarsi in una rissa”…

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di Daniele Santi #Lopinione twitter@gaiaitaliacom #DirittiUmani

 

La veglia di preghiera omofoba di Lizzano ha reso noto come in Italia la situazione delle libertà personali stia sfuggendo di mano ad autorità, politica e cittadini senza che forse nemmeno autorità, politica e cittadini se ne rendano, forse, del tutto conto e comincino a fare sul serio qualcosa per evitare la deriva ungherese.

Un parroco che stava celebrando una veglia di preghiera [sic] affinché non venga approvata una legge che attribuisce più libertà a tutti i cittadini, la libertà di essere civili ad esempio, ha fatto intervenire le forze dell’ordine per “timore di una rissa” le quali hanno identificato poche persone che silenziosamente e pacificamente stavano manifestando contro la veglia, in silenzio e con una bandiera. Molti di loro erano fedeli di quella comunità religiosa.

Essendo la Sindaca del paese intervenuta sul luogo ed avendo chiesto spiegazioni le è stato risposto che le persone che pacificamente e in silenzio stavano manifestando venivano identificate perché avrebbero potuto provocare una rissa. “Avrebbero potuto”, sulla base di quale indicazione? Sulla base di quale prova? Sulla base di quale comportamento? Sulla base di quale certezza? Sulla base del decreto Salvini?

A Cuba esiste una legge che punisce le persone che possono rappresentare una “pericolo per il futuro dell’Isola” ritenute tali a totale ed assoluta discrezione degli scagnozzi della ditta di famiglia – la Castro spa, speriamo vi sia nota, che governa Cuba – e che possono per questo essere imprigionate, sottoposte a controlli giornalieri, interdette da qualsiasi attività, praticamente imprigionate in libertà o in galera, sulla base di un semplice sospetto che possano rappresentare un “pericolo per il futuro dell’Isola”. Isola che non ha futuro da quando fu conquistata da Fidel Castro.

Insomma non è bastata l’identificazione di un 15enne che ha pacificamente e civilmente detto ad un politico cosa pensava di lui a fare capire che ci siamo già spinti un po’ troppo in là e che l’Ungheria di Orbán è pericolosamente dietro l’angolo.

facinorosi identificati brandivano addirittura una bandiera della Pace. Pericolosissimi..

 

(16 luglio 2020)

©gaiaitalia.com 2020 – diritti riservati, riproduzione vietata

 

 





 

 

 

 

 

 

 




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