
di Paolo M. Minciotti
Secondo il quotidiano egiziano Daily News Egypt undici persone sono state arrestate con l’accusa di omosessualità in due differenti appartamenti nella zona di Agouza, alla periferia de Il Cairo, in un raid pro-moralità che puntualmente avviene alla vigilia della festa di Eid al-Adha (Aïd El Khebir), la festa religiosa più importante dell’Islam.
Non avendo nulla da dire la Polizia si è inventata la solita vecchia e stantia storia degli abiti femminili, dei sexual toys, dei profilattici e della rete di omosessuali che vende prestazioni sessuali via Internet. Nella maggior parte dei casi glis ciagurati e ridicoli raid della polizia si concludono con un nulla di fatto. E’ nota la storia di ventisei persone arrestate in un hammam dalla polizia con giornalista scandalistica al seguito che scrisse un articolo di fuoco sulla questione, accusati di “offesa alla pubblica decenza” ed assolti con formula piena da un tribunale de Il Cairo qualche mese dopo.
Ebbe risonanza mondiale la condanna a tre anni (poi ridotta in appello a uno) di alcuni uomini accusati di “matrimonio omosessuale” per avere, secondo l’accusa, postato un video del presunto matrimonio su Internet (video che trovate qui sotto).
La polizia utilizza da tempo app e social network (come Grindr o Facebook, spesso anche Whatsapp) creando falsi profili per organizzare appuntamenti con persone omosessuali e quindi arrestarle.
(25 settembre 2015)
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