di Paolo M. Minciotti
Un cittadino marocchino, una guida turistica, ed un canadese sono stati arrestati dalla polizia marocchina con l’accusa – riferiscono media locali – di avere praticato sesso omosessuale, come se fosse una novità nel paese che proibisce la sessualità tra uomini che è amplissimamente praticata ovunque.
Il cittadino marocchino avrebbe dapprima denunciato il canadese per violenza sessuale [sic] e quindi affermato che quest’ultimo voleva obbligarlo a condividere via internet le foto del loro rapporto sessuale [sic], la polizia avrebbe quindi confermato di essere entrata nella stanza d’hotel del turista canadese ed avere – naturalmente! – trovato materiale pornografico nel tablet di quest’ultimo.
I brutali metodi della polizia marocchina andrebbero conosciuti prima di fare qualsiasi battuta sul comportamento del marocchino o sulla leggerezza del turista canadese; di fatto negli ultimi mesi le forze dell’ordine sembrano avere deciso di usare la mano pesante con chi è sospettato di omosessualità facendo tornare in auge la legge in vigore nel paese, applicata fino a un anno fa assai raramente, che imprigiona chi è colpevole di rapporti omosessuali da un minimo di tre mesi ad un massimo di tre anni, comminando altresì una pesante multa.
(7 aprile 2015)
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