Robert Mugabe ha ufficiosamente vinto le elezioni alle veneranda età di 89 anni, i risultati ufficiale sono attesi per lunedì, con un programma di governo che l’unica cosa che comprende è l’odio verso la minoranza lesbica e gay e la promessa di rendere la loro vita un inferno.
Gli abitanti dello Zimbabwe, contenti evidentemente di essere governati da un dittatore che si è arricchito sulla loro pelle, che non fa nulla per la crescita del paese, inviso a tutto il mondo, persona non grata in tutta la parte occidentale dell’emisfero, (Vaticano a parte dove per i dittatori c’è sempre stata una certa simpatia, diciamo), hanno votato per la quarta volta un tecnocrate inetto che governerà il paese come ha fatto negli ultimi vent’anni (arricchendosi sulla spalle dei cittadini) e pretenderà di mondare la sporcizia omosessuale dal paese, facendo felici i cittadini che si sentiranno limpidi e puri riconoscendo negli altri peccati che credono di non avere.
Così funzionano i regimi corrotti e le dittature. Se ci trovate qualche analogia con l’Italia non ve la prendete con noi.
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