di G.G.
“Abbiamo rovesciato una dinastia politica” e poi si rivolge a Trump “Turn the volume up!” (alza il volume). Trentaquattro anni, origini indiane, ha festeggiato il suo trionfo – decretato appena mezz’ora dopo la chiusura dei seggi elettorali – in un teatro di Brooklyn affermando che New York ha “conquistato un mandato per un cambiamento e una nuova politica”. Il 34enne Mamdani è il 111° sindaco di New York.
La gente di New York ha subito manifestato la sua gioia con manifestazioni e festeggiamenti, e con le auto che suonavano i clacson per le strade in segno di saluto. Dal teatro Mamdani si è rivolto direttamente a Trump, sfidandolo: “Donald Trump, siccome so che stai guardando, ho quattro parole per te: Turn the volume up!” (alza il volume) aggiungendo che New York sarà “luce” in un “momento di oscurità” definendo il Presidente “despota”.
Chi è Zohran Mamdani
Zohran Kwame Mamdani è nato il 18 ottobre 1991 a Kampala, in Uganda, da genitori d’origine indiana: è figlio della regista Mira Nair e dello studioso Mahmood Mamdani. All’età di circa sette anni si è trasferito con la famiglia a New York, dopo un periodo trascorso in Sudafrica. Ha frequentato la Bronx High School of Science e si è laureato nel 2014 in Africana Studies al Bowdoin College nel Maine.
Prima di entrare in politica, Mamdani ha lavorato come consulente per la prevenzione degli sfratti e attivista per la giustizia abitativa nel Queens. L’esperienza maturata nei movimenti di base lo ha spinto a candidarsi all’Assemblea dello Stato di New York, dove nel 2020 ha conquistato la nomina per rappresentare il 36° Distretto (Astoria, Queens). Da allora è diventato una delle voci più note della corrente socialista all’interno del Partito Democratico dello Stato.
Nel 2024 ha annunciato la propria candidatura a sindaco di New York City, presentandosi come esponente del Democratic Socialists of America. Il suo programma politico punta su case accessibili, trasporti pubblici gratuiti e una riforma fiscale per ridurre il costo della vita nella città. Secondo Axios e il Washington Post, la sua ascesa ha reso più visibile la sinistra progressista nelle elezioni comunali del 2025.
E’ figura simbolo di una nuova generazione politica multietnica e riesce a unire radici diasporiche, attivismo sociale e una visione radicale di uguaglianza urbana.
Cuomo e l’endorsment di Trump
A nulla è servito l’endorsement del Presidente bigmouth al candidato Cuomo e alla candidata repubblicana. Il risultato è che Mamdani da solo ha ottenuto più voti dei suoi due avversari insieme. La parabola di Cuomo era del resto politicamente irricevibile: dopo essere stato sconfitto alle primarie democratiche proprio da Mamdani, aveva deciso di correre da indipendente rivolgendosi direttamente a quell’entourage che ha contribuito alla creazione del mostro MAGA, da cui il sostegno diretto del presidente che sta facendo il contrario di ciò che ha promesso agli Americani (12 uova costano in alcune zone dai 9 agli 11 dollari, e le uova sono alla base del regime alimentare della popolazione a stelle e strisce). Cuomo ha certamente pagato anche le magagne mai del tutto chiarite sui suoi rapporti con Epstein, nonostante i guai giudiziari siano finiti. A nulla è servita la campagna elettorale accompagnato dal famosissimo padre.
(5 novembre 2025)
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