Il New York Times, ripreso da tutti i media internazionali, ha rivelato che la Guida suprema dell’Iran, Khamenei, ha indicato i tre suoi possibili successori: tra i nomi non c’è quello del figlio dell’ayatollah. Gli USA ne frattempo scaldano i muscoli: due bombardieri sarebbero partito dal Missouri per l’isola di Guam, nel Pacifico occidentale trasportando bombe necessarie per distruggere l’impianto nucleare sotterraneo iraniano di Fordow.
Da parte israeliana l’Idf ha annunciato di avere colpito un nuovo sito nucleare a Isafahan.
Il giornale iraniano Shargh ha parlato di diverse “forti esplosioni” che sarebbero state avvertite nella città di Ahvaz, capoluogo del Kuzesthan nel sudovest dell’Iran al confine con l’Iraq, poco dopo che i militari israeliani hanno confermato operazioni di jet contro obiettivi militari nel sudovest della Repubblica Islamica.
Ucciso il capo della Forza Quds, un punto chiave della guerra
Per l’Idf, scrive Repubblica, l’uccisione del capo iraniano dei Quds rappresenta “uno dei punti chiave della guerra”. Secondo il capo di stato maggiore israeliano Eyal Zamir l’eliminazione di Saeed Izadi, capo della divisione palestinese della Forza Quds del Corpo delle guardie della rivoluzione islamica, rappresenta l’eiminazione di uno dei principali responsabili della pianificazione e dell’esecuzione del massacro del 7 ottobre. Izadi era considerato il motore dell’asse Iran-Hamas. Per Zamir, l’uccisione di Izadi è un “un enorme successo dell’intelligence militare e dell’Aeronautica israeliana”.
(21 giugno 2025)
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